L’Inter non decolla: tra innesti e cessioni, manca una vera identità di gioco

A meno di una settimana dall’inizio del campionato, l’Inter di Roberto Mancini si presenta ai nastri di partenza con più punti di domanda del previsto.
A maggio il tecnico jesino aveva chiesto almeno 8-9 innesti e così è stato. Sono arrivati infatti molti nuovi giocatori, che hanno radicalmente cambiato il volto della formazione nerazzurra, tra i titolari come tra le riserve.
Tra i volti nuovi, tuttavia, in pochi hanno convinto tecnico e tifosi: se la coppia Miranda-Murillo pare infatti più affidabile della precedente e Jovetic ha già dimostrato di possedere i giusti colpi, non si può dire altrettanto di Montoya e soprattutto di Kondogbia, pagato quasi 40 milioni di euro (bonus compresi), che però, ad oggi, non sembra possa dare quel cambio di passo necessario ad alzare di livello il centrocampo.
I nuovi sicuramente avranno bisogno di amalgamarsi per il meglio, questo non va dimenticato, ma è altrettanto vero che i tempi devono essere accelerati, in modo da non perdere il treno che porti quantomeno ai primi tre posti, obiettivo minimo della società di Erik Thohir.

Siamo solo ad agosto e quelle giocate fino ad ora sono solo amichevoli e nulla più, ma certo i tifosi si aspettavano qualcosa di diverso dai nuovi e, forse, anche lo stesso Mancini, tanto da lasciare in panchina proprio uno dei nuovi arrivati: stiamo parlando di Martin Montoya, preferendogli in svariate occasioni addirittua Santon e D’Ambrosio, due che sembravano già essere con le valigie pronte.
Inoltre, come se non bastasse, Mateo Kovavic è appena stato ceduto e in molti si chiedono chi sia in possesso della tecnica del giovane centrocampista croato nell’attuale centrocampo nerazzurro.

Ciò su cui pare cadere subito l’occhio, tuttavia, sembra essere la mancanza di un gioco: spesso si ricorre infatti a lanci lunghi per l’isolato Icardi, o, peggio ancora, i centrocampisti continuano a passarsi il pallone, senza che qualcuno attacchi mai lo spazio e questo non va per niente bene, pensando a come giochino chiuse la maggior parte delle squadre nel nostro campionato.

Insomma, gli interrogativi sono molti e i risultati ottenuti fin qui dall’Inter di certo non aiutano, ma per spazzare via ogni dubbio, i giocatori nerazzurri dovranno dimostrare che, fino a questo momento, si sia trattato davvero solo di amichevoli estive e la prima occasione per farlo sarà tra sei giorni, nel primo match casalingo della stagione 2015/2016, quando a San Siro arriverà l’Atalanta.

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