CdS – Inter, come fai a spendere tanto? Per i nerazzurri questo mercato è un all-in per la Champions

Dall’acquisto di Kondogbia a quello precedente di Shaqiri in tanti si sono chiesti come potesse fare l’Inter, con le rigide norme del Fair Play Finanziario sul groppone, a poter spendere tanto.

Lo spiega il Corriere dello Sport parlando di rischio calcolato per centrare un piazzamento Champions con molti prestiti e pagamenti dilatati, in una situazione che rispecchia 103 milioni di passivo nell’ottobre 2014 e un rosso che sarà migliorato solo in parte nell’esercizio 2014/15, prima di investire da gennaio, anche in maniera pesante, nonostante una multa da parte Uefa.

Thohir ha capito infatti che solo investendo pesantemente si può rinforzare una squadra che ha mancato anche l’Europa League nella scorsa stagione, acquistando giocatori che possono far crescere il tasso tecnico della squadra per raggiungere quanto meno il terzo posto, necessario per i preliminari di Champions, in modo da guadagnare poi la fetta di introiti che la massima competizione per club diffonde ai partecipanti, una partecipazione da ottenere a tutti i costi, un rischio calcolato sia da Fassone che da Mancini, con le sue richieste per riapprodare all’Inter.

La strategia è quella di non concludere niente in maniera definitiva per non appesantire il bilancio, solo Murillo e Kondogbia sono stati acquisiti a titolo definitivo, col francese che è stato un’operazione forzata dal derby col Milan e una sete di riscatto dopo tante delusioni, mentre rientrano nei prestiti le fallimentari operazioni di Dodò, M’Vila e Osvaldo, operazioni simili a quelle che in questa sessione hanno portato Miranda, Jovetic e Montoya.

L’obbligo di acquisto matura dal 2017 per provare a rientrare nel parametro dei meno 30 milioni di passivo richiesto dall’Uefa, con i giocatori che graverebbero sul bilancio solo fra due anni con la speranza di avere gli introiti necessari per arrivare ai paletti fiscali imposti da Parigi, con la formula dei prestiti che se da un lato concede libertà nell’immediato è anche pesante vincolo per il futuro, visto che dal 2017/18 l’Inter si è già impegnata a pagare 20 milioni a stagione.

Nell’ottica di rientrare nei parametri Uefa fanno parte i sacrifici delle cessioni, 65 milioni sono lo scarto passivo tra acquisti e vendite 2015 nonostante pagamenti dilazionati, per questo che gli esuberi di Shaqiri, Nagatomo, Andreolli, Taider, D’Ambrosio e Schelotto andranno ceduti da subito ma senza svenderli per colmare il gap della sessione estiva. L’Inter ha scelto la sua strategia anche finanziaria per l’agognata rinascita: sarà la strada giusta?

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