Berti: ”Thohir davvero una bella persona, questa Inter è competitiva”

Bandiera dell’Inter dalla fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 Nicola Berti si è concesso a Times of Malta per una lunga intervista in cui parla dei tanti bei momenti vissuti con la maglia nerazzurra. Inizia parlando del nuovo presidente Erick Thohir e del lavoro che sta facendo fin ora:L’ho incontrato più di una volta. Abbiamo fatto due viaggi insieme, di cui uno in occasione della gara contro il Real Madrid (nell’ambito di Inter Forever, ndr). E’ davvero una bella persona, molto sveglia, ma purtroppo ha ereditato una situazione societaria difficile a causa della gestione Moratti, con la quale si erano accumulati parecchi debiti. Questo ha fatto sì che lui dovesse pensare prima a ripianare e poi ad investire per far capire ai tifosi quanto lui tenga al club. Sta facendo moltissimo, ha cambiato allenatore e sta comprando moltissimi giocatori. Ancora è difficile dare una collocazione all’Inter attuale, ma questa squadra è vicina ai livelli di quella degli ultimi anni diMoratti, anche a quella del Triplete. Ci sono giocatori importanti come Handanovic, Icardi, Kovacic, Hernanes, Guarin e Palacio. Se a questi si aggiungono i rinforzi sinora effettuati in questa campagna acquisti l’organico appare competitiva.

Successivamente gli viene chiesto di parlare della sua Inter, quella di Trapattoni dei record e quella che vinse le Coppe Uefa, in cui lui era titolare inamovibile in mezzo al campo: “Io ho vinto tre coppe UEFA, una supercoppa europea e uno scudetto e lo scudetto viene definito ‘dei record’. E’ stato qualcosa di eccezionale, vincemmo il titolo con 58 punti in un anno in cui la vittoria dava 2 punti e non 3 come adesso. Sono legato anche a due finali di Coppa UEFA (1991 e 1994), perché segnai in entrambe le finali e anche per quello ho un legame viscerale con i tifosi e il loro amore verso di me non è mai mancato, né diminuito nemmeno dopo che ho abbandonato il calcio. Vado sempre a San Siro e i tifosi impazziscono per me: è una enorme soddisfazione. C’è un legame speciale fra di noi e io sarò eternamente grato ai tifosi dell’Inter“.

Conclude poi con dei pensieri su delle figure importanti nel suo passato interista, iniziando proprio da Trapattoni“Ho un bellissimo rapporto con lui, è un amico. Io ero un ragazzo che creava qualche problema perché mi piaceva vivere la vita notturna, ma sul campo davo tutto anche grazie al rapporto con il Mister. Non ho mai deluso la squadra”. E poi Matthaus e Ronaldo“Lothar era un campione, ma quello che più mi ha impressionato è Ronaldo, il Fenomeno. Quando lui arrivò io non giocavo e infatti dopo sei mesi andai al Tottenham, ma ho avuto l’onore di vederlo da vicino e quando faceva certe cose mi alzavo ad applaudirlo anche io dalla panchina”.

 

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