GdS – Kovacic: “Deve essere l’anno buono”

Il Genietto di Linz, cosi è soprannominato Mateo Kovacic, ha il numero 10 sulle spalle e quella voglia matta di imitare il suo mister e il suo splendido passato con lo stesso numero sulle spalle, a La Gazzetta dello Sport si racconta così.

Mancini mi dice che devo giocare bene 30 partite, non una, Giocare sempre aiuta a trovare l’intensità con continuità. È un merito che devo guadagnarmi, ma giocare sempre aiuta molto“.

Per giocare molto quest’anno Kovacic è atteso da un altro salto di qualità, giocare come regista, “alla Pirlo“: “Sì, alla Pirlo. Un grande. Ma anche alla Modric, l’altro mio riferimento. Mi piace stare lì, nel vivo delle azioni e del gioco, la palla che passa spesso dai miei piedi“.

Un ruolo non nuovo per Kovacic: “Vero, ma anche con la Dinamo Zagabria avevo giocato in quella posizione. E pure con Strama, col quale avevo fatto belle partite. I tifosi si divertivano e io pure“.

Un futuro in cui a Mateo chiedono cose ben precise, specie Mancini: “Tempi, movimenti, posizionamenti nella fase difensiva. Da tutti vuole più cattiveria e concentrazione, col mio ruolo preferito che varia da interno e regista alla pari. Il trequartista viene dopo, non sono bravo, non ho ancora i tempi giusti“.

Un ruolo che può far grande Kovacic, ma quando gli viene chiesto se nel futuro sarà un nuovo Iniesta, Pirlo o Modric lui ha le idee chiare: ” Futuro Kovacic: io in questo ruolo ci credo, voglio lottare al vertice. Voglio impormi qui. Non cambio idea, i tifosi lo sanno, e mai mi hanno abbandonato“.

Il ritorno di Stankovic galvanizza Kovacic, ne resta estasiato guardando i suoi video e apre la porta ad un altro croato, Ivan Perisic: “È il giocatore più talentuoso della Croazia, adopera il destro e il sinistro, poter giocare con lui è una fortuna perché fa di tutto, attaccante esterno, seconda punta, forse una
volta s’è messo pure a fare l’attaccante centrale. Poi ha tiro, è veloce, bravissimo davvero.
Come ragazzo? Potrebbe aiutarci ancora di più“.

Parole al miele anche per Jovetic: “Giocatore decisivo“, e su Kondogbia: “Potente, non grosso, ma longilineo e tosto, ha una protezione della palla eccezionale, fisico e la tecnica giusta. Bel giocatore, farà la differenza“.

Così gli ultimi pensieri sono per il campionato che verrà: “La Juve è ancora lontana perché è un gruppo affiatato da anni. È vero che ha perso Pirlo e Tevez ma ne ha aggiunti altri importanti e forti. Quindi? diciamo che è meno lontana di ieri, sarà l’anno buono, nessun problema, questo anno, buono, dovrà
esserlo

 

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