Ora è tempo di calcio, l’ora in cui torneranno i sorrisi

Il segno forte. Quello che tutti i tifosi aspettavano, con un po’ di timore, con un po’ di paura. Alla fine però si è compiuto ciò che ci si aspettava da Thohir. Grandi acquisti sono arrivati (e ancora non sono finiti) e confermano la grande volontà di tornare in alto, ma il alto per davvero. Adesso le chiacchiere devono scemare e il mormorio che ha accompagnato l’Inter negli ultimi anni deve allontanarsi e sostituirsi alle urla gioiose degli interisti, che come risposta devono tornare a riempire San Siro. Ognuno deve fare la sua parte, e se la dirigenza sta facendo tutto ciò che aveva promesso è giusto che anche i critici spendano due parole a favore di chi quest’estate la sta passando a lavorare sodo per il bene della società. Perché quando questa sessione di mercato sarà finita il miglior acquisto che l’Inter potrà aver fatto sono i migliaia di abbonati che spinti dall’entusiasmo di questa rivoluzione torneranno a far riecheggiare la loro voce al Meazza. L’aria di rinnovamento che si respira ora è davvero quella giusta, ma senza un supporto adeguato non si andrà da nessuna parte. Senza fare moralismo eccessivo o falso buonismo sarebbe ora di rivedere sugli spalti i sorrisi che lo sport dovrebbe stimolare, e in campo i sorrisi che il tifo, che arriva dagli spalti, dovrebbe provocare. Viene facilmente in mente il sorriso con cui giocava Samuel Eto’o, quel sorriso che ti faceva empatizzare il suo stato d’animo. Perché la verità è che i giocatori migliori sono quelli che in campo si divertono come bambini, e che non sentono i loro tifosi come una causa d’ansia ma come una forza in più, come una carica quando le energie vengono a mancare, come una sveglia quando la stanchezza sta per avere il sopravvento. Questa è la verità, e purtroppo nel nostro paese la conoscono in pochi.

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