Mauro Icardi, da attaccante egoista a centravanti che gioca per la squadra. E per la prima volta dopo 3 anni…

Mauro Icardi è stato autore di una stagione straordinaria: 22 gol e titolo di capocannoniere portato a casa (insieme a Toni).

Ma, nonostante questa incredibile stagione dal punto di vista realizzativo, non bisogna considerare solo questo: l’attaccante argentino ha realizzato anche 6 assist, l’ultimo ieri sera a Palacio. E proprio il passaggio decisivo di ieri sera è degno di nota: la punta nerazzurra ha passato la palla al compagno di reparto quando, ancora a -2 da Toni, era davanti al portiere e avrebbe potuto tentare la conclusione. Parole sue, “era più importante andare in vantaggio, per quello l’ho passata a Palacio“. Dichiarazione che fa capire quanto il giocatore sia maturato. Già, perché all’inizio era molto più egoista. Se n’era accorto subito Mancini, che appena tornato sulla panchina dell’Inter ha compreso che qualcosa doveva cambiare. Il tecnico jesino tenne in panchina Maurito contro la Roma all’Olimpico, preferendogli Osvaldo.

Da lì Icardi ha capito, ed ha trasformato il proprio atteggiamento in campo: ha giocato per la squadra, ha fatto assist e gol, tanti gol. La prima stagione in Serie A era arrivato a 10 gol, l’anno scorso con l’Inter (a causa di un lungo stop) si fermò a 9. Quest’anno si è superato andando anche sopra i 20. E, per la prima volta dopo 3 anni, il capocannoniere della Serie A non viene venduto al miglior offerente (nelle ultime stagioni Ibra, Cavani e Immobile avevano abbandonato il campionato italiano subito dopo aver vinto la classifica marcatori), o almeno questo è quello che dicono dall’ambiente nerazzurro. Icardi è diventato imprescindibile, per un’Inter che la prossima stagione dovrà ricominciare da zero, o meglio da uno: da lui, da Mauro Icardi, l’attaccante egoista diventato centravanti che segna e fa segnare.

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