TS – L’inter a gennaio chiamò Galliani per Ignazio Abate, ma…

L’ultimo derby è andato in scena qualche giorno fa ed il risultato di 0 a 0 ha lasciato tutti un pò scontenti, in primis i tifosi di ambedue le squadre che tutto si sarebbero aspettati tranne uno scialbo pareggio senza molte occasioni da rete. Una stracittadina che, nelle fila rossonere, ha visto ancora una volta viaggiare sul binario di destra le scorribande di Abate, giocatore molto legato al club di Via Aldo Rossi ma più di una volta in procinto di cambiare casacca in virtù delle sue buone annate e di conseguenza un mercato che per il ragazzo è sempre stato abbastanza florido.

Ed è proprio vero che il mercato molte volte è un pò pazzo e crea situazioni e dinamiche a dir poco inaspettate. E a tal proposito è per certi versi clamorosa l’indiscrezione lanciata questa mattina da quotidiano torinese Tuttosport, secondo la quale, nella lista dell’Inter non c’era soltanto Jérémy Toulalan ma pure Ignazio Abate. Da Palazzo Saras, considerati i buoni rapporti diplomatici tra le due società, è così partita una telefonata ad Adriano Galliani per capire quali fossero le intenzioni del Milan sul laterale destro, onde evitare pericolosi corto circuiti tra vicini di casa. L’amministratore delegato rossonero ha informato l’Inter che Abate avrebbe rinnovato per tre anni (a 2.5 milioni di stipendio: presto gli annunci) e quindi l’Inter ha immediatamente mollato l’obiettivo.

Qualora, al contrario, Abate non avesse trovato un accordo col Milan, il prossimo derby l’avrebbe giocato in nerazzurro, dato che l’ex granata era ritenuto un giocatore assolutamente funzionale per il progetto Mancini. La probabile idea del tecnico jesino era quella di spostare il rientrante Davide Santon sul binario di sinistra lasciando così la corsia di destra ad Abate. Trattativa difficile che per ora non ha trovato un seguito ma magari nel prossimo futuro, vista soprattutto l’idea di Mancini sul ragazzo, uno spiraglio potrebbe aprirsi e far cambiare casacca al figlio d’arte dopo tanti anni con alla corte del Diavolo.

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