“Gli ultrà? Solo dei criminali”

Un attacco durissimo al tifo violento, quello del capo della polizia Alessandro Pansa, durante il convegno sulla violenza nel mondo del calcio all’aula magna della Sapienza. “Gli ultrà sono molto simili ad altre associazioni criminali – riporta Repubblica – Ci sono tifoserie violente che perseguono interessi diversi, personali, economici e fortemente identitari. Nel calcio c’è un’anomalia che è la presenza massiccia della polizia. Abbiamo tanti dipartimenti che si occupano solo di questo, dalla violenza al razzismo alle scommesse clandestine. E ogni volta che c’è una partita ci si prepara come se stessimo preparando la battaglia campale”.
E su Pallotta: “Ha fatto bene a usare quelle parole, quella di Pallotta è la posizione corretta di un presidente. La legalità non teme nulla, neanche le ritorsioni. E anche i calciatori devono dire da che parte stare, se con la legalità o l’illegalità”.

Anche Claudio Lotito si schiera con il patron giallorosso Pallotta: “Ha ragione come ho ragione io da dieci anni, io sono stato il primo a farlo. Non parliamo però dei tifosi, occorre distinguere infatti i delinquenti dai tifosi. C’è una sparuta minoranza di gente additata tra i tifosi che invece fa parte della delinquenza abituale che usano calcio come cassa risonanza. Serve coraggio e una separazione netta tra le persone perbene e i delinquenti, questa gente va trattata con il codice penale”.

Sull’argomento si esprimono anche gli allenatori di Lazio e Roma. Il primo a parlare è il tecnico biancoceleste Stefano Pioli: “Per tutti noi lo sport è passione, entusiasmo ed emozioni per andare ad assistere a uno spettacolo, si legge ancora su Repubblica – Quando invece si verificano atteggiamenti non consoni a questo ambiente dobbiamo decidere dove vogliamo arrivare: c’è un limite che non si può superare ed è il limite della legalità. Chi lo supera non merita di stare con noi allo stadio”.

Infine Garcia: “Quando sono arrivato in Italia sono rimasto sorpreso della pratica di dover registrare i biglietti con nome, cognome, data e luogo di nascita. Una cosa che in Francia non accade. Allora mi chiedo a che serve questa cosa se poi non siamo in grado attraverso la tv di sorveglianza di beccare chi fa casino allo stadio, di buttarlo fuori e vietargli di tornarci per tutta la sua vita”.

Impostazioni privacy