GdS – Mazzola e Suarez concordano: “La gestione Thohir disorienta i tifosi”

Non sarebbero felici solo i tifosi del ritorno di Massimo Moratti alla direzione dell’Inter. Anche alcuni ex nerazzurri metterebbero la firma affinché l’imprenditore italiano tornasse ai vertici della società che tanto ama, in primis Mazzola e Suarez.

MAZZOLA – Ad auspicare il ritorno alla vecchia gestione è innanzitutto Sandro Mazzola, l’ex capitano che, in vent’anni di Inter, conosce bene la famiglia Moratti: “Il ritorno sulla scena di Massimo è una prospettiva suggestiva e anche auspicata da molti, a questo punto: la gestione Thohir ha ancora troppi lati oscuri e troppi punti deboli“. Scettico della gestione Thohir, Mazzola non esita a mostrare le perplessità a riguardo con la sua solita franchezza: I programmi sono confusi: voi avete capito dove andiamo a parare, che squadra si intende costruire… Io no. Scudetto o rifondazione? Cambia tanto! Sento parlare di una squadra impostata su giovani come Icardi e Kovacic, poi però spuntano obbiettivi di mercato ultratrentenni come Touré… Ottimo elemento, ma costoso e non di prospettiva. Quindi i soldi da investire ci sono? Boh“. I tifosi hanno bisogno di certezze ed ora sono tanti i lati oscuri, mai visti durante la presidenza di Massimo, a cui sono legati anche una seria di successi indimenticabili: Moratti sarebbe accolto con sollievo dai più. Anzitutto perché alla famiglia sono legati tutti i nostri trionfi. Quindi è sinonimo di fiducia, dà garanzia di impegno e di comportamenti in linea con i sentimenti dei tifosi, non con i ragionamenti degli imprenditori. Non so se mi spiego”. Non c’è spazio per coloro che pensano solo a fare soldi secondo Mazzola, ma soltanto per chi nell’Inter crede fino in fondo. E Moratti l’ha fatto, fin quando la situazione finanziaria non l’ha costretto a cedere la quota di maggioranza della sua “figlia” all’imprenditore indonesiano, con una disponibilità economica adeguata a risollevare le sorti del club: “Il mondo del calcio sta andando verso Est, cioè nella direzione dei soldi. Lo so che vedere capitani di industria italiani quali i Moratti e i Berlusconi cedere i loro club a milionari cinesi o indonesiani o thailandesi fa male al cuore e all’orgoglio italico. Del resto gli inglesi da tempo hanno i petrolieri russi o gli sceicchi a capo delle squadre più antiche e prestigiose. E se si sono abituati gli inglesi, popolo legatissimo alle tradizioni, dovremo farci la bocca anche noi. Va così“. Che Moratti torni o meno ancora non si sa, ma Sandro non smette di sperarci: “A volte si smentisce per necessità del momento. Io mi auguro che riprenda in mano lui la situazione e porti a compimento, insieme con Mancini, un mercato serio. Non penso sia possibile cambiare 10 giocatori, ma ne servono almeno 5 veri, a centrocampo ed in difesa. Bisogna poi recuperare gente che sta rendendo molto meno di quanto vale. E quello sarà compito dell’allenatore, che è bravo e merita di continuare“. Fiducia in Moratti ed in Mancini, molta meno in Thohir.

SUAREZ – Anche da lontano, Luisito Suarez continua a seguire l’Inter. Dopo 9 anni in nerazzurro da calciatore ed una stagione da allenatore, anche Luisito conosce bene Massimo Moratti: “La smentita di Massimo mi sembra quella che fanno i presidenti prima di esonerare il tecnico in difficoltà: ‘lavori tranquillo, non si tocca…’ e la partita dopo è fuori”. Anche per lui la gestione indonesiana sta disorientando i tifosi e potrebbe allontanare uomini indispensabili come Zanetti: “Io sono con Moratti, non soltanto per questioni di affetto, ma perché so quanto sia disorientato il tifoso interista da questa non gestione. Dico io, hai lì Zanetti che sa di calcio: dagli un ruolo operativo, diamine! Se lo tieni così a fare solo l’uomo immagine significa che fra due anni intendi mandarlo via ed è un peccato”. Per il resto, Suarez sembra apprezzare la scelta di Thohir del tecnico, ma non i suoi movimenti sul mercato: Abbiamo un bravo allenatore, dobbiamo dargli bravi giocatori. Non medi o in declino: servono 5 campionissimi. Poi bisogna scegliere bene chi confermare, alcuni oggi paiono dei brocchi ma non lo sono. Pagano la stagione catastrofica”. Parole dure anche quelle di Suarez, convinto che l’Inter vada ricostruita dalle fondamenta, con o senza Moratti: “Sia chiaro che Mancini da solo non può annullare il gap dalla Juve e dalle altre. La squadra va ricostruita. E lui non deve fare il manager ma impegnarsi solo sul campo. Ruoli chiari e separati, per ripartire con convinzione ed efficacia. Con Moratti o senza”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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