Con Mateo o senza Mateo?

Nelle ultime settimane non si fa che parlare della bocciatura di Mateo Kovacic, che negli scenari descritti dai maggiori quotidiani sportivi si ritroverebbe l’anno prossimo, in caso di permanenza, ad avere sempre meno spazio dato il grande impegno che gli 007 nerazzurri stanno mettendo nella ricerca di centrocampisti di spessore (Yaya Tourè, Toulalan). Non si fa che attaccare il giovane classe ’94 con frasi come: ”Gli manca il carattere”. Forse perché si sbaglia a pensare che un ragazzo ancora ventenne debba prendersi sulle spalle una delle squadre più blasonate d’Italia. Numeri alla mano è evidente che nell’era Mancini-bis il croato abbia subito un calo, passando da titolare inamovibile con Mazzarri a panchinaro. Lampante che sia un giocatore che necessita di continuità per far vedere i risultati.

Sono 8 i gol realizzati questa stagione (3 in EL e 5 in Seria A) e con questi numeri è il terzo marcatore dell’intera squadra dietro Icardi e Palacio. Anche senza capirne di calcio è chiaro che Kovacic abbia accusato il cambio di modulo e di gioco imposto dal Mancio con meno tocchi di palla e più inserimenti, che considerando la sua grande attitudine palla al piede ne hanno momentaneamente oscurato le migliori capacità. Ma è allora giusto privarsi di un giocatore che fino a qualche mese fa era l’unico a far applaudire San Siro? L’errore potrebbe esser stato commesso quando gli è stato affidato il fardello del numero 10 addossandogli aspettative che ne hanno ostacolato la crescita in tranquillità. Ora se verrà venduto siamo già tutti consapevoli che lo vedremo sbocciare altrove, tra le critiche alla società di chi prima criticava lui e i soliti rimpianti.

Barcellona – Il neo direttore sportivo del Barça Ariedo Braida è pronto a follie per quello che in Spagna chiamano ”l’Iniesta croato”, ottime capacità tecniche e visione di gioco. Del resto si sa che al Camp Nou sono soliti comprare giocatori senza talento e senza futuro. L’Inter vuole davvero lasciarsi scappare un’altra promessa per la metà della valutazione che potrebbe avere tra qualche anno?

Non ci resta che aspettare per capire se la dirigenza nerazzurra deciderà di lasciar partire un sicuro campione o se deciderà di lasciarlo maturare ad Appiano Gentile come i tifosi sperano. Sarà tutto in mano al Maghetto di Linz che in questo finale di stagione potrebbe regalarci qualche, si spera non ultima, magia.

 

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