Una rivoluzione una volta per tutte

Si parla di “rivoluzione nerazzurra”.
Quante volte i tifosi interisti in questi anni anni hanno sentito usare questi termini e per lo più impropriamente?
Molte, troppe, esattamente è dal 2010/2011 che si parla di svolta, cambiamento e rivoluzione.

Dapprima quella del monte ingaggi per gli stipendi dei calciatori, poi quella dei giovani, poi quella societaria, poi ancora quella dei giovani.
I risultati che sono arrivati sono stati, per usare un eufemismo, scarsi e ben al di sotto delle attese.
Ora, arrivato in corso d’opera sulla panchina nerazzurra un top player come Roberto Mancini, si ricomincia e in estate dovrebbe esserci una nuova rivoluzione.

Per non illudere i tifosi ancora una volta, non ci possono essere altre vie, se non queste due strade: si punta davvero sui giovani e si riparte completamente da zero o si crea un gruppo forte, competitivo, già pronto per combattere al vertice e per aggiudicarsi trofei e si ritorna grandi in fretta.

Nella prima ipotesi l’Inter dovrebbe vendere i suoi giocatori ultratrentenni e puntare sui giovani, la maggior parte dei quali ancora da far maturare e da svezzare. Giovani provenienti dal vivaio, dal vivaio di altre società o panchinari della squadre più blasonate.
Questa scelta comporterebbe risparmi enormi sui giocatori ed i loro stipendi ma anni di sacrifici e, se tutto va bene, aggiudicarsi un posto nei preliminari di Europa League.
Comporterebbe anche una perdita nell’immagine italiana ed internazionale dell’Inter, ma permetterebbe alla società di risparmiare e di lavorare correttamente nel tempo senza patemi od ansie.
Ma se, come tutto fa sperare, sulla panchina, nella prossima, stagione siederà ancora Mancini questo è praticamente impossibile. In più, davvero l’Inter con la sua storia, il suo blasone, i suoi tifosi sarebbe in grado di sopportare tutto ciò?

La seconda ipotesi passa per forze di cose da una svolta radicale a tutti i livelli.
L’immagine Inter deve aumentare il suo bacino d’utenza in Italia e soprattutto all’estero attraverso tournée in Asia ed in Europa, attraverso strategie di marketing e di fidelizzazione ed attraverso la costruzione di una casa nerazzurra.
Non solo ma anche da un punto di vista sportivo non ci possono essere più mezze misure.
I giocatori che vestiranno la maglie nerazzurra devono meritarlo.
A questo punto le vendite dei pezzi da novanta nella rosa attuale sarebbero scontate ma non funeste.
Handanovic, Kovacic, Guarin ed Icardi potrebbero portare tanti, se non tantissimi, milioni nelle casse del tycoon Thohir, che si potrebbero reinvestire per fare una squadra all’altezza dei sogni dei tifosi e del suo condottiero.
Giocatori come Lavezzi, Tourè, Jovetic, Lacazzette, Toulalan ed una difesa tutta nuova, ad eccezione di Santon, non sarebbero più un sogno, ma un’ossatura da grande squadra nella quale inserire giovani già pronti e formati come Shaqiri, Puscas e Brozovic. Calciatori come Allan e Heurtaux sarebbero un contorno importante per una squadra da sogno.
L’idea di Mancini e del ds Ausilio sembra propendere per la seconda scelta, i tifosi vogliono che vi sia una rivoluzione, una volta per tutte.

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