Un’incredibile storia italica

La Vecchia Signora.
Una signora del calcio elegante ed armoniosa.
L’eleganza dell’Avvocato e della famiglia Agnelli di cui molti hanno tessuto le lodi e qualcuno ha evidenziato un’altra storia, come non ricordare le splendide pagine sull’operato della Famiglia e della società FIAT nella storia d’Italia dello scrittore Pino Cacucci.
Un’eleganza ed una maestosità che, in ogni caso, ha subito più di un’incrinatura nella storia recente.
Si potrebbe partire da due aneddoti leggeri, superficiali: il trattamento riservato al Divin Codino, al giocatore italiano più forte e più tecnico che chi ha meno di quarant’anni ricordi, Roberto Baggio e le parole, non certo diplomatiche e signorili, sulla nuova proprietà indonesiana dell’Inter, da parte di Andrea Agnelli.
Ma la vera debacle della signoria e dell’immagine della Juventus si è sicuramente avuta con il “processo doping” e con “calciopoli“.
Come sono finite le due inchieste?
Nel medesimo modo, con il salvataggio degli imputati per sopraggiunti termini di prescrizione.
Allora erano bluf, una boutade, un’invenzione delle malelingue? Nient’affatto! Tutto vero, tutto confermato.
La Suprema Corte ritenne provata l’illecita somministrazione di farmaci ai calciatori della Juve, eccetto l’epo, ma Antonio Giraudo ed il dottor Agrigola vennero salvati dalla prescrizione.
Si fece avanti un’ombra sui bei trionfi bianconeri della gestione Moggi-Giraudo ma, si sa, il tempo, con la stampa ed i media, rende tutto sopportabile.
Per non dimenticare, però, come riportato dal Corriere della Sera, basti citare ciò che uno dei più grandi numeri 10 della storia del calcio, Zinedine Zidane, disse durante il processo: “La creatina l’ho presa soltanto alla Juventus. Mai prima, in Francia, e mai dopo, al Real Madrid. Le flebo? Sì, le facevo alla vigilia del match nella camera d’albergo. Il Samyr? Sì, l’ho assunto spesso, prima e dopo la gara. L’esafosfina? Sì, l’ho assunta. Il Neoton? Non ricordo bene, ma se nel ‘ 98 ho dichiarato di averlo preso, è sicuramente così. Iniezioni per endovena? Sì, le ho fatte, anche un’ora prima della partita…”.
Calciopoli, invece, sconvolse il mondo del calcio.
Retrocessioni, sospensioni, punti di penalizzazione, processi, inchieste. Uno tsunami sportivo.
La Corte di Cassazione ha deciso: prescritta l’associazione a delinquere contestata per l’ex dg della Juventus Luciano Moggi e all’ex ad bianconero Antonio Giraudo, Scagionati da ogni accusa gli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo. Confermata la condanna a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) per l’ex arbitro Massimo De Santis.
Gli imputati ex dirigenti bianconeri non sono assolti.
Come riporta il giornalista della Gazzetta dello Sport Sebastiano Vernazza: “Ora si puo’ dire: un’associazione a delinquere ha condizionato per anni il calcio italiano”.
Ma il principale imputato, Luciano Moggi, dopo la sentenza ha dichiarato: “Abbiamo scherzato per nove anni, il processo si è risolto nel nulla, solo tante spese. E’ stato accertato che il campionato era regolare, regolari i sorteggi e le conversazioni con le schede estere non ci sono state”.
Non solo, secondo Il Fatto Quotidiano la Juventus sta aspettando le motivazioni della sentenza per valutare  l’ipotesi di rivolgersi alla giustizia ordinaria riottenere i due titoli “sottratti” ed un risarcimento danni.
In un altro paese tutto ciò sarebbe paradossale e questa sarebbe un’incredibile storia.
In Italia è semplicemente una storia normale.

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