TS – Mancini: “Non sono in difficoltà, bisogna lavorare anche per il futuro”

Intervistato da Tuttosport, Roberto Mancini ha parlato del momento della sua Inter con uno sguardo fiducioso al futuro e alla prossima stagione.

Inzaghi ha dichiarato che molti allenatori più esperti di lui sono in difficoltà. Si riferiva a lei?
“Se quella frase era riferita a me, beh, io non sono in difficoltà. Piuttosto sono dispiaciuto perché l’Inter è migliorata e i risultati non arrivano. Io, però, non sono un allenatore in difficoltà…”.

I risultati però non arrivano…
“È un momento così, in cui tutto ci va male: con il Cesena abbiamo creato dieci palle gol, con il Wolfsburg il loro portiere ha fatto almeno tre-quattro parate decisive e domenica con la Sampdoria uguale: a Genova abbiamo fatto una buona gara, abbiamo anche giocato bene e credo meritassimo di vincere”. 

Bisogna fare una tabella per rimontare e arrivare in EL? 
“Quelle lasciano il tempo che trovano però non bisogna certo iniziare già a pensare al prossimo anno. Piuttosto dobbiamo cercare di finire bene la stagione per acquistare un po’ di consapevolezza in più su cui lavorare per il futuro”. 

Non crede di aver sottovalutato i problemi che avrebbe trovato all’Inter? 
“Quando sono arrivato pensavo sarebbe stato difficile, ma non sapevo quanto lo sarebbe stato. Il problema è che abbiamo ricominciato da zero e, nonostante questo, abbiamo anche fatto delle buone prestazioni. Di partite ne abbiamo sbagliate al massimo un paio però, a parte rare eccezioni, abbiamo sempre giocato. Oggi i risultati non arrivano e c’è la tendenza a vedere tutto in negativo, però bisogna riuscire anche a guardare un po’ più in là. Stiamo lavorando da qualche mese e, in un periodo così breve di tempo, non si cambia né si inventa una squadra”.  

Questa Inter è simile alla sua prima Inter?
“No, perché l’altra aveva una rosa molto più completa. In Italia, purtroppo, si vuole tutto e subito però per costruire una squadra non bastano due, tre o cinque mesi, ma ci vuole più tempo, non sette anni ma più tempo”. 

Qualcuno continua a paragonarla con l’Inter di Mazzarri… 
“I paragoni non mi interessano”.

 Podolski flop?
“Lukas può fare di più anche perché ormai ha giocato diverse partite. A Genova invece è andato così, così”. 

È pentito di aver utilizzato Carrizo in EL? 
“No perché Carrizo è un bravo portiere”.  

Come le è sembrata l’Italia dopo tanti anni all’estero? 
“Gli stadi sono un po’ vuoti ma soprattutto ho ritrovato sempre le solite polemiche. Ma noi siamo così, ci piace trovare sempre qualcuno con cui prendersela quando le cose non vanno bene”.

Conte ha convocato in Nazionale Eder e Vazquez. Cosa ne pensa?
“La nazionale italiana deve essere italiana. Chi non nasce in Italia e ha parenti lontani non dovrebbe essere convocato. Io, almeno, la penso così”. 

Ormai altre nazionali come Argentina e Germania sono piene di oriundi. 
“E’ diverso, perché i giocatori sono nati in quelle nazioni. La mia, ripeto, è un’opinione personale: poi ci sono delle regole che permettono a Conte di convocare quei giocatori e fa bene a farlo”.

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