Nel primo giorno di Italia scoppia subito la polemica sugli oriundi. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, comincia Mancini con delle parole forti: “Ho la mia idea: la nazionale italiana deve essere italiana. La Germania non ha oriundi, i suoi giocatori sono nati in Germania. Per me merita la maglia azzurra un giocatore nato in Italia. Chi non è nato qui, anche se ha parenti, credo non la meriti”.
Anche Mandorlini, il tecnico del Verona si è schierato con l’allenatore jesino: “Facciamo tanto per i giovani, ma poi pensiamo agli oriundi…”
Non si è fatta attendere la risposta di Conte: “Rispetto tutte le opinioni, ma non ho fatto niente di diverso dal passato: non sono il primo a convocare gli oriundi né sarò l’ultimo. Al mondiale gli oriundi erano 83″.
Il primo sostegno al c.t. arriva dal presidente Tavecchio: “Con un oriundo abbiamo vinto nel 2006 e Conte ha la libertà assoluta di individuare chi può giocare. Se uno ha la cittadinanza può giocare: il discorso è chiuso”.
Ma Tavecchio non è l’unico. Anche Marcello Lippi difende Conte al Tg5: “Se Ronaldo o Messi avessero avuto parenti italiani nessuno avrebbe detto niente”.
Con loro si schiera Zeman: “Se sono convocati gli oriundi vuol dire che è possibile farlo. I giovani facciano meglio di chi viene da fuori”.
Ma alla fine sarebbero sufficienti le parole di Beppe Iachini: “Vazquez ha la mamma italiana: più italiano di lui…”.