Crespo: “Tornai all’Inter per vincere finalmente in Italia”

Hernan Crespo è stato uno dei giocatori simbolo della rinascita nerazzurra, protagonista dei successi che, dal 2007 in poi, hanno riempito notevolmente la bacheca nerazzurra. Al sito “gianlucadimarzio.com” l’attaccante argentino ha parlato delle sue due parentesi nerazzurre, la prima nella stagione 2002/2003 e la seconda fra il 2006 e il 2009, intervallate dall’esperienza inglese nel Chelsea.

Per quanto riguarda la sua primissima stagione in nerazzurro, ecco le parole dell’ex Parma e Lazio, soprattutto sulla cessione al club londinese: “Non mi aspettavo di dover partire perché all’Inter stavo benissimo. Poi arrivò quell’offerta qualche giorno dopo l’avvento di Abramovich al Chelsea, un privilegio per me. La mia volontà era di restare in Italia, ma la società mi fece capire che aveva bisogno di monetizzare. All’epoca c’era Vieri che era considerato intoccabile, mentre giocatori come Recoba, Kallon e Ventola non avevano grande mercato per permettere al club di incassare. Così mi trasferii al Chelsea e iniziò un’esperienza bellissima”.

Dopo aver contribuito alla vittoria della Premier League del 2005/2006 con ben 10 reti realizzate e al raggiungimento della storica quota di 91 punti, Crespo sorprese sia Mourinho che la dirigenza “blues” nella successiva estate, chiedendo di essere ceduto nuovamente in Italia:  “Nell’estate del 2006 ci fu una riunione in cui c’erano, oltre a me, Abramovich, Peter Kenyon e Josè Mourinho. Volevano che rimanessi fino al termine della mia carriera. Ma io volevo tornare in Italia, nel calcio che seguivo da bambino, quando sognavo di vincere uno Scudetto in Serie A. Mi dicevano che ero matto, anche perché era appena scoppiata la vicenda Calciopoli. Ma sentivo che era arrivato il momento di tornare e vincere in Italia. C’era la possibilità di andare all’Inter e in quel momento mi sono sentito di dover fare questo passo. Probabilmente se non avessi avuto l’opportunità di giocare in una squadra che puntava a vincere sarei rimasto a Londra. Abramovich mi ha lasciato andare, cedendo il mio cartellino praticamente a titolo gratuito. Un grande gesto di signorilità che ho apprezzato molto. Alla fine, comunque, a livello sportivo è stata una scelta azzeccata, dato che abbiamo vinto il primo scudetto sul campo dell’era Moratti e battuto tanti record, tra cui quello dei punti, imbattuto fino all’anno scorso, e delle diciassette vittorie consecutive”.

Una scelta azzeccata, visto che, fra goal, scudetti e coppe nazionali, Crespo è riuscito finalmente a realizzare i suoi sogni di vittoria e successi nel nostro paese. Un professionista esemplare e un ottimo giocatore che ha lasciato un ottimo ricordo di sé ovunque è andato.

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