Felipe si presenta a IC: “L’Inter una sfida. L’accoglienza? E’ stata..”

Felipe, il nuovo difensore nerazzurro, ieri si è presentato ai microfoni di InterChannel. Ad intervistarlo Roberto Scarpini. Ecco le sue parole:

Ciao Felipe, benvenuto all’Inter. Hai scelto il 26 lasciando il tuo storico numero 19: perché?
“Era il giorno della firma, il 26 era tra i numeri disponibili e ho scelto quello”

Una curiosità: da Felipe Dal Belo sei diventato Felipe Dal Bello: perché?
“Ho dei bisnonni italiani, sono a Padova, per questo motivo ho fatto questa scelta”

Una lunga carriera italiana: Udinese, Fiorentina, Cesena, Siena e infine Parma, che hai dovuto lasciare vista la situazione insostenibile. Tante presenze in Serie A, molta esperienza, anche col Parma quasi sempre titolare. Che effetto ti fa giocare all’Inter?
E’ una grandissima società con una grandissima storia. Sarà una sfida, cercherò di farmi trovare pronto nel momento in cui il mister e la squadra avranno bisogno di me

All’Inter fino a giugno, poi si vedrà. Però in questi mesi cercherai di far capire che l’Inter ha bisogno di te anche in futuro
Si, mi sto allenando duramente. Mi manca ancora il ritmo gara, ma darò il massimo

Puoi giocare centrale, terzino, hai giocato con la difesa a 3 e a 4, sei un giocatore duttile, moderno
Non ho mai avuto problemi, ho giocato in diversi ruoli. Sono a disposizione del mister per qualsiasi posizione scelga

Come sei entrato nel gruppo? Prima eri in prova, ora sei ufficialmente dell’Inter, è cambiato qualcosa?
Mi hanno accolto bene fin da subito. Non me l’aspettavo: molti non sapevano del mio periodo di prova, pensavano fossi già stato tesserato. La loro accoglienza mi ha aiutato, mi dicevano cose come ad esempio di stare tranquillo perché il turno col Celtic lo avrebbero passato (solo in quel caso l’Inter avrebbe tesserato Felipe, ndr). Queste piccole cose mi hanno aiutato a farmi sentire importante in un club importante come l’Inter

L’Inter è la tua prima squadra davvero importante, poiché quando eri alla Fiorentina, la Viola non era ancora un club di vertice come adesso. Come ti senti ad indossare dei colori così importanti, con così tanti tifosi?
L’immagine dell’Inter è stratosferica. Soprattutto in Brasile mi sono accorto dell’immagine dell’Inter. Lì ero sconosciuto, da quando sono qui si sono informati, si sono interessati

Ad Udine eri un ragazzino, avevi 15 anni. Sei uno dei talenti scovati da loro che poi si è riuscito ad affermare e che loro, come fanno spesso, hanno rivenduto a buon prezzo: è una piazza particolare Udine da questo punto di vista?
Loro lavorano bene, hanno tanti osservatori. Mi hanno trovato in un posto che nemmeno molti brasiliano conoscono. Ciò fa capire da questo punto di vista che forza ha l’Udinese. Lì i giovani vivono tranquilli, poi lì ti fanno giocare, anche se sbagli

Sai impostare l’azione? Sei brasiliano, giocavi a calcio a 5, i piedi buoni devi averli per forza..
Il calcio a 5 mi ha aiutato molto perché lì è tutto più tecnico e rapido. Tatticamente sono cresciuto qua, sulla carta sono il difensore perfetto (ride, ndr)

Come va con gli altri brasiliani? Non sono più tantissimi ma qualcuno c’è..
Sono dei bravi ragazzi, ma tutti, non solo i brasiliani. Anche gente che già è nel giro della nazionale brasiliana, che prima guardavo da tifoso“.

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