Da Santon a Balotelli, da Destro a Bonucci: ecco alcuni dei talenti ceduti dall’Inter

Avere un’Inter giovane e vincente: è questo a cui punta il patron Erick Thohir, fortemente intenzionato a far crescere il vivaio nerazzurro. Vivaio che, nel corso degli anni, ha prodotto giocatori che sono andati incontro a carriere più o meno fortunate.

Chissà in quanti ricordano Davide Santon, l’ex bambino giunto ad Appiano Gentile a 14 anni e lanciato in serie A da Mourinho a soli 18. La consacrazione dell'”enfant prodige” arriva pochi mesi dopo, quando lo Special One lo schiera titolare in marcatura su Cristiano Ronaldo contro il Manchester United. Il risultato è eccezionale, tanto che i paragoni si sprecano: si parla del “nuovo Maldini” e del “nuovo Facchetti”, mentre sorride Moratti, convinto di aver finalmente trovato un terzino sinistro all’altezza di Roberto Carlos. A giugno dello stesso anno, arriva anche il debutto in Nazionale.
La stagione del Triplete, però, così fortunata per gli interisti, gli gioca un brutto scherzo. L’infortunio al menisco incide ovviamente sul fisico, ma anche sulla testa testa di un ragazzo appena 19enne, che colleziona solamente 15 presenze tra campionato e coppe e risulta spesso insufficiente. La carriera del giovane di Ferrara, che aveva stupito i tifosi per personalità e compostezza, sembra già in fase di declino.
Con Benitez non trova più spazio: dopo la breve esperienza al Cesena, l’Inter lo vende per 6 milioni al Newcastle, dove approda in punta di piedi. Dopo una prima stagione di acclimatamento, Santon torna stupire ed a giocare in Europa, collezionando 38 presenze ed un goal. La continuità gli vale il ritorno in nazionale con Prandelli.
Dopo essere diventato grande troppo presto, la sua rincorsa è cominciata!

In questi giorni in cui è protagonista del mercato invernale, come non dedicare qualche riga a Mattia Destro, anche lui giunto a 14 anni nelle giovanili di Appiano, dove diventa immediatamente bomber. Centravanti puro e pericoloso anche nel gioco aereo, non riesce ad esordire in prima squadra e nel 2010 viene ceduto in prestito al Genoa, il quale lo riscatta a fine anno e lo fa debuttare nella massima serie. Pochi mesi dopo, gli tocca la stessa sorte al Siena, per approdare definitivamente alla Roma nel luglio 2012, dove colleziona 57 presenze e 24 gol. Il suo rapporto col club giallorosso e con Garcia, però, è tormentato. Da mesi si parla della sua ipotetica cessione, che arriva proprio qualche giorno fa: l’attaccante di Ascoli Piceno approda ufficialmente al Milan con la formula del prestito con diritto di riscatto. Termina la telenovela Roma-Destro ed inizia un nuovo periodo della sua carriera da girovago.

Particolare anche la carriera di Leonardo Bonucci  che, nelle giovanili dell’Inter, è considerato un predestinato. A 19 anni, Mancini lo fa esordire in serie A all’ultima di campionato contro il Cagliari, sostituendolo al 90′ a Solari. L’anno successivo, il difensore ora juventino vince il Campionato Primavera giocando come centrale difensivo, ma l’Inter sembra non credere più in lui. Arrivano, infatti, il prestito al Treviso ed al Pisa; nel 2009, poi, con la trattativa che porta Milito e Motta in nerazzurro,ecco la cessione definitiva del giovane originario di Viterbo al Genoa, dove però non colleziona presenze.
L’anno in Puglia è quello della svolta versa l’alto: un anno straordinario, con Giampiero Ventura alla guida del Bari.
E nel 2010 arriva la Juve, che lo porta a Torino per 15,5 milioni di euro, una cifra non indifferente per un difensore di 23 anni. Sembra fatta, la carriera del ‘predestinato’ Bonucci può tornare a splendere. L’altalena, invece, continua, visto che il primo anno in bianconero è un incubo, mentre il successivo lo vede tornare in alto.  Bonucci risulta infatti fra gli indagati nell’ambito della vicenda calcioscommesse, dalla quale viene assolto definitivamente proprio oggi.

E infine c’è lui, SuperMario Balotelli, il giocatore più amato ed odiato dai tifosi, l’uomo che divide spogliatoi, colui che, a 25 anni, non sembra aver raggiunto la piena maturità calcistica e non solo. Un talento come pochi se ne trovano in giro, che ha girato l’Italia e l’Inghilterra alla ricerca di un posto stabile.
L’Inter lo acquista all’età di 16 anni e Mancini ha l’onore di farlo debuttare nel 2007. Mancini, il tecnico che poi ritrova e perde, dopo una lite furibonda, al Manchester City. Dopo 86 presenze, 28 gol e 27 cartellini gialli, Balo si trasferisce in Inghilterra. Anche all’estero, le sue reti vanno di pari passo con le ammonizioni: 30 gol e 26 ammonizioni, che gli costano il trasferimento al Milan. La breve parentesi milanese, a seguito della quale viene ceduto al Liverpool, vede un Mario ancora discontinuo e scontroso che, nonostante i 26 gol in 43 presenze, non convince per carattere e temperamento.
Anche a Liverpool non piace il suo modo di fare, Brendan Rodgers gli manda un ultimatum ed i tifosi non lo osannano.
Le voci di mercato degli ultimi mesi hanno spesso parlato di un Balo sempre più vicino all’Inter, ma con Mancini l’ipotesi sembra surreale o, quanto meno, sconsigliata.

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