La condizione fisica, un dettaglio non trascurabile in ottica Champions League

In queste ultime settimane Mancini sta premendo sull’acceleratore. Sia sul mercato, dove continua a chiedere ad Ausilio di arrivare ad altri giocatori, nomi da iscrivere alla lista per l’Europa League. Rhodolfo e Murillo, uno di loro oltre ad essere piĆ¹ che necessario data la situazione del reparto arretrato sono anche pronti per partecipare alla competizione europea.Ā Diverso il discorso per Vida, della Dianamo Kiev, che ha giĆ  disputato con la squadra ucraina l’Europa League.

Dunque, sul mercato, ma anche nelle sessioni di allenamento. La squadra, da quando ĆØ tornata agli ordini di Mancini dopo le festivitĆ , ha iniziato una serie di doppi allenamenti mirati, sia in palestra che sul campo, pronta a caricare al massimo la condizione fisica della squadra. SƬ, perchĆ© se c’ĆØ qualcosa che conta di piĆ¹ della tecnica e della superioritĆ , sulla cartaĀ dei singoli giocatori e della squadra complessiva, ĆØ la condizione fisica.

Quante volte, nel passato, quando arriva febbraio, e quindi le sfide di Champions ed Europa League, abbiamo sentito di squadre, sulla carta piĆ¹ forti delle contendenti, che venivano meno nel doppio scontro a causa della precaria forma atletica? Mancini lo sa benissimo e per questo sta spingendo e caricando i suoi.

Ovviamente, il mondo rispetta le regole della fisica: per ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. La squadra, infatti, ĆØ apparsa fiacca e pesante in queste ultime uscite, contro Torino ed Empoli. Contro la societĆ  toscana, soprattutto, si ĆØ notata una disparitĆ  allarmante sul piano del gioco e della presenza in campo. Contro i Granata, invece, i nerazzurri avrebbero potuto giocare per 3-4-5 giorni, ma la via del gol non l’avrebbero mai trovata. Troppo statatici i 4 lĆ  davanti, troppo spenti.

Un’Inter che, proprio per questo motivo, ha ricordato l’Inter mazzarriana d’inizio stagione, incapace di un singolo movimento nello spazio. Anche lƬ, non a caso. La preparazione atletica, uno dei punti di forza dell’ex allenatore nerazzurro, fu compromessa ad avvio stagione. Causa Mondiale, certo, con gli argentini arrivati all’ultimo e soprattutto malconci (Palacio si sta riprendendo ora dai fastidi alla caviglia), ma ancheĀ figlia della tournĆ©e americana, nella quale fu espressamente chiesto di non fare figuracce, per risaltare il brand nerazzurro, ed arrivare in una condizione fisica accettabile, per giocare alla pari contro i top club europei. Di fatto fu cosƬ, ma poi la squadra soffrƬ per i mesi successivi.

L’obiettivo, dunque, ĆØ chiaro. Mancini e Thohir vogliono la Champions, in un modo o in un altro. Il terzo posto ĆØ difficilmente raggiungibile, non tanto per i punti di distacco ma per le tante squadre da superare. L’Europa League, con un pizzico di fortuna e una maggiore attenzione ai dettagli (tanto cari a Mourinho), potrebbe regalare sorprese piĆ¹ che positive. La preparazione fisica ĆØ proprio uno di quei dettagli assolutamente non trascurabili.

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