Un obiettivo è necessario

La classifica parla abbastanza chiaro: 26 punti in 20 partite disputate, 29 gol fatti e 26 subiti e 10° posto. Mancano 18 match, 54 punti da assegnare e 10 da recuperare. O forse no.

Il gioco espresso nelle ultime uscite è lento, macchinoso, nullo e a tratti imbarazzante. Urge recuperare forma, grinta e determinazione da mettere sul campo per sopperire alle lacune, aggredire gli avversari e recuperare. O forse no. Già, perché   in questo momento gli addetti ai lavori, i tifosi e forse i giocatori stessi non capiscono quale obiettivo abbia l’Inter e se ne abbia uno.

Perché?

Roberto Mancini, uno che ha sempre bisogno di lottare per vincere e per centrare obiettivi concreti continua a dichiarare: “Il nostro obiettivo è arrivare in Champions League. In un modo o in altro ci arriveremo“. Sì perché il Mancio è convinto che questa squadra sia in grado di recuperare e raggiungere il terzo posto o comunque di vincere l’Europa League. Il tecnico jesino ne è sicuro ed in ogni caso vuole infondere fiducia e voglia di rivalsa nella testa dei suoi giocatori. Non potrebbe che essere altrimenti.

Il presidente Thohir, invece, incalzato dalle domande dei giornalisti sul FPF e sulla situazione finanziaria della società ha risposto: “Non è fondamentale arrivare in Champions. Magari non bisogna arrivare noni in classifica e dobbiamo cercare di qualificarci almeno per l’Europa League“.
Il tycoon ha risposto stizzito perché non ama ingerenze nelle sue aziende e nei suoi conti ma così si rischia l’autogol.
Per la società, per la squadra e per i tifosi è assolutamente necessario avere un obiettivo chiaro e non solo, è fondamentale che tale obiettivo sia il raggiungimento di un posto in Champions. Per il blasone, per i prossimi mercati, per il brand e soprattutto perché è l’Inter. Ed il suo posto deve essere nell’Europa dei grandi.

Vero è, che dati e statistiche alla mano, anche Sassuolo, Udinese e Palermo potrebbero aspirare ad un posto in Champions e perché no, anche il Torino od il Verona.
Ma l’Inter ha Mancini, che va supportato in tutto e con tutti i mezzi, ha idee chiare e non è tipo da lasciare cose insolute.
Dal presidente all’ultimo magazziniere (Mourinho docet) devono remare nella stessa direzione, senza colpi di teatro e fraintendimenti. Solo con la chiarezza e la grinta si raggiungeranno i risultati.
Il tecnico lo sa, speriamo che gli altri si accodino al più presto.

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