Inter, che delusione il mercato estivo. E adesso..

Il mercato estivo dell’Inter è stato caratterizzato da cinque scommesse: Vidic, M’Vila, Osvaldo e Dodò, giocatori con delle doti in cerca di rilancio, più Medel, appena uscito da un mondiale giocato alla grande ma che ancora non si era affermato del tutto a livello di club (il suo Cardiff era retrocesso nella serie minore inglese). Scommesse, però, costose e soprattutto perse.

Il bilancio è deprimente. Analizziamo le situazioni:

M’VILA e OSVALDO – Salutano dopo soli sei mesi i tifosi nerazzuri. Il francese è stato, per tutto il tempo del soggiorno all’Inter, in una condizione fisica precaria: quando è sceso in campo, mai è riuscito a far notare (in positivo) la sua presenza sul rettangolo di gioco. L’italo argentino, invece, aveva avuto un buon impatto con la casacca nerazzurra: 7 gol nella prima fetta di campionato, tra cui uno bellissimo in rovesciata. Ma l’infortunio prima e il suo carattere poi hanno fatto si che i nerazzurri decidessero di fare a meno di lui. L’Inter ha così risolto, dopo poco tempo, un enigma importante: spendere o no i soldi dei loro riscatti (9 milioni per M’Vila dopo aver pagato 1 milione per il prestito, 7 per Osvaldo arrivato con un prestito gratuito). Ben 16 i milioni risparmiati, che l’Inter potrà utilizzare, magari, per pagare il riscatto di Shaqiri.

VIDIC – Arriva gratis dal Manchester United, che è appena arrivato settimo in Premier League, non raggiungendo quindi nemmeno il posto valido per l’Europa League. Il suo acquisto viene annunciato mesi prima del termine della stagione 2013/2014: infatti il serbo aveva il contratto in scadenza e, non avendo alcun accordo per il rinnovo con i Red Devils, ha iniziato ad avere contatti con diverse società per poi sposare il progetto nerazzurro. Ma il suo arrivo, atteso con fervore dai tifosi interisti, si caratterizza per una serie di prestazioni non all’altezza: subito espulso per un applauso all’arbitro nella prima gara contro il Torino, torna alla terza giornata e con una papera clamorosa regala un gol al Palermo (partita poi finita 1-1 grazie al gol di Kovacic). Non riesce ad adattarsi alla difesa a 3 di Mazzarri, e con l’arrivo di Mancini il suo posto diventa abitualmente la panchina (anche a causa di una condizione fisica non ottimale). Torna contro il Genoa e fa una grande prestazione, salvo poi, nella partita seguente contro l’Empoli, soffrire (come tutta la squadra) le offensive avversarie. Sta di fatto che le sue partite sono state quasi sempre insufficienti e, considerando l’elevato ingaggio (3,5 milioni), ci si aspettava molto di più.

MEDEL – Disputa un mondiale incredibile con il Cile giocando in difesa. La sua squadra esce dal mondiale contro i padroni di casa del Brasile solo a causa della lotteria dei rigori. Acquistato dal Cardiff retrocesso per 8 milioni di euro, arriva all’Inter e, dopo le prime due prestazioni di livello, cala incredibilmente per poi non riproporre mai prestazioni come quelle della Coppa del Mondo.

DODO’ – Viene ricordato nella Roma soprattutto per gli infortuni e l’incapacità di essere costante, ma l’Inter decide di acquistarlo con un obbligo di riscatto fissato a 9 milioni. Inizia la sua esperienza nerazzurra con voglia di fare, ma la foga non basta: a lungo andare si evidenziano le sue lacune difensive, tanto più che con Mancini perde definitivamente il posto da titolare. Ha tecnica, ma la fase difensiva non è di casa: ciò lo si comprende anche dal fatto che Mario Sconcerti, noto giornalista, rivelò di come Mazzarri, prima di essere esonerato, stava pensando di utilizzare il brasiliano come trequartista.

Alla fine dei conti, 16 sono i milioni risparmiati dai non riscatti di Osvaldo e M’Vila, ma sono 17 i milioni che tra Dodò e Medel verrano sborsati dall’Inter, a cui vanno aggiunti due  milioni (uno per il prestito di M’Vila, uno per quello di Dodò) e in più l’ingaggio pesantissimo di Vidic. L’Inter, quindi, partirà dalla prossima campagna acquisti con già molti milioni da dover spendere per giocatori che, fino ad ora, hanno mostrato ben poco di positivo.

A questi, poi, va anche aggiunto l’inizio del pagamento per Shaqiri. A giugno c’è il mercato, ma forse l’Inter lo ha finito ancora prima di cominciarlo.

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