Mancini, nella sua prima Inter debuttarono tanti giovani ma adesso..

Appena arrivata la notizia del ritorno in panchina di Roberto Mancini, uno dei molti aspetti che venne considerato fu quello riguardante i giovani. Il tecnico di Jesi infatti, nella sua prima parentesi interista, fece debuttare ben 26 giovani, tra cui Balotelli, Andreolli, Biabiany e Bonucci. In molti hanno creduto che, nel fare questa scelta, Thohir avesse tenuto conto di questo aspetto, considerando che l’Inter aveva intenzione di seguire una linea verde.

Ma probabilmente non sarà più quella la strada che la società interista seguirà. Infatti se, ad esempio, un giovanissimo come Bonazzoli è già in pianta stabile nella squadra nerazzurra, c’è anche da sottolineare come non stia trovando molto spazio e come, oltre a lui, nessun altro membro della primavera interista sia veramente considerato un membro della prima squadra (eccezion fatta per Donkor, che però è stato impiegato ancor meno di Bonazzoli). Perché? Il motivo è semplice: la prima Inter di Roberto Mancini era una squadra già fatta, con calciatori del calibro e dell’esperienza di Zanetti, Cambiasso, Recoba e così via. Oggi l’Inter si ritrova in una squadra con calciatori giovani ma inesperti (a parte Shaqiri che ha solo 23 anni ma che sta comunque entrando negli anni della maturazione calcistica) o calciatori esperti ma di spessore medio. In una situazione di classifica e ambientale come quella attuale, Mancini non ha più la possibilità di rischiare, facendo giocare calciatori alle prime armi e che ancora devono crescere sotto tutti i punti di vista (atletico, tecnico, tattico e mentale). Con il tecnico di Jesi, quindi, la linea verde che la società voleva si è interrotta: ne sono dimostrazione l’acquisto di Podolski e la volontà di prendere calciatori come Lucas Leiva e Mario Suarez, giocatori ormai nella massima maturazione calcistica e probabilmente anche nel miglior momento dal punto di vista fisico.7

Se è pur vero che l’Inter ha bisogno della miglior rosa possibile per centrare un traguardo importante e difficile da raggiungere quale il terzo posto, va anche detto che qualche scampolo di partita potrebbe essere concesso ai giovani provenienti dalla primavera di Stefano Vecchi. E guai a cedere le promesse dell’Inter futura: potrebbero essere dei rimpianti enormi (ultimo esempio Donati).

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