Inter, gli acquisti non cambiano la musica: il problema è mentale?

L’Inter ha messo a segno due colpi di mercato indiscutibilmente importanti: Podolski e Shaqiri, due giocatori di livello mondiale. Nonostante la presenza di Podolski per quasi tutta la partita e il debutto in nerazzurro di Shaqiri, la squadra di Roberto Mancini ha avuto numerose difficoltà nel rendersi pericolosa. Gli interpreti cambiano, ma la sostanza è quella: non si vince.

Il problema qual è allora? Probabilmente mentale: anche se i nerazzurri con l’approdo di Mancini sono migliorati da questo punto di vista, rimontando con Milan, Lazio e sfiorando la vittoria con la Juventus dopo essere stati sotto, ma manca ancora qualcosa. L’approccio alla partita è stato molle, con poca cattiveria agonistica. La difesa, nonostante sia composta da elementi più che validi, continua a ballare; il centrocampo soffre eccessivamente, con Medel che cerca di fare gli straordinari e Guarin che alterna prestazioni da campione ad alcune in cui si limita a fare il minimo indispensabile, quasi (come ieri) assentandosi dalla gara. Gli attacanti invece ancora non hanno trovato una giusta alchimia. Fatto sta che i nerazzurri, se vengono messi in difficoltà, non riescono a reagire. Come mai allora le rimonte contro Juventus, Milan e Lazio? Evidentemente quando la partita ha degli stimoli intrinsechi i nerazzurri cacciano il carattere necessario per andare in gol ed essere velenosi; quando però gli stimoli devono trovarli da sé, iniziano le difficoltà.

Mancini lo ha ripetuto anche nel post gara: giocare contro l’Empoli non deve comportare un calo di concentrazione simile. Riuscirà il tecnico interista ad imprimere questo concetto nella testa dei giocatori?

Impostazioni privacy