Gds – Recoba: “Entrai, vidi il portiere avanti, c’era vento e tirai…”

El Chino Recoba non è stato un giocatore qualsiasi e, soprattutto, il suo goal all’Empoli il 25 gennaio 1998 non fu uno qualsiasi. A distanza di quasi 17 anni esatti, per il popolo nerazzurro è impossibile dimenticare la sua prodezza da centrocampo al portiere Roccati: entrò dalla panchina con l’Inter in svantaggio, a metà del secondo tempo, per poi segnare la rete del provvidenziale e definitivo pareggio. A distanza di anni le cose sembrano essere cambiate molto poco: El Chino continua a fare delizie con il suo mancino, come dimostrato nel derby fra il suo Nacional Montevideo e i rivali storici del Penarol, vinto grazie a una sua magia su punizione al minuto 95. Ecco l’intervista integrale apparsa quest’oggi sulla Gazzetta dello Sport:

Empoli 1998 e Empoli 2015: cosa resta a distanza di 17 anni?

Tanto, mi ricordo bene. Simoni non mi faceva giocare, però quella volta non c’era Ze Elias perciò mi ritrovai per caso in panchina.

Poi in campo.

Sono entrato e ho visto subito Roccati fuori dai pali, volevo tirare ma ho cambiato idea. Poi però ho visto che faceva sempre due passi avanti e c’era vento a favore, così tirai.

Il goal più bello della sua carriera?

Non lo so davvero, anche quello con il Brescia non era male. Di sicuro quello più importante è stato contro il Penarol nel 2014. In Uruguay esistono solo due squadre, il Nacional e il Penarol e la gente parla sempre di loro due.

Un gol da statua.

Al Parque Central c’è già la statua di Jardel, il re del tango, basta quella. Il presidente ha detto che mi avrebbe fatto costruire una statua come battuta. Io l’ho detto subito: non se ne parla.

Dell’Inter di Thohir si può parlare?

Mah, devo dire la verità, mi piace poco. In realtà mi piace molto di meno il calcio di adesso. C’è l’idea che se non giochi come il Barcellona non fai un bel calcio. Poi io non guardo la Serie A, nemmeno in tv.

Podolski e Shaqiri sono delle buone idee?

Non so, non seguo davvero. So però che è tornato Roby (Mancini) e lui può sistemare un bel’ po di cose, Certo, si deve anche investire.

Moratti nel 1998 lo faceva. Vi sentite ancora?

Il presidente spendeva soldi solo per passione. Era troppo tifoso, per i tifosi era molto bello, ma lui spendeva davvero tanti soldi. Mi ha chiamato di recente quando ho segnato ancora su calcio d’angolo.

In Italia si è sempre detto che Recoba fosse il preferito di Moratti e che per questo prendesse un ingaggio esagerato.

Falso. Ho sempre preso i soldi che meritavo. Una volta mi fece un contratto di 5 anni e sono andato addirittura io a chiederli di abbassarlo. Si diceva che fossi il suo preferito, ma non ho fatto nulla per meritarlo.

A proposito di gol su calcio d’angolo, come si fa?

Beh, dipende da come è messo il portiere e se c’è vento è ancora meglio. Ognuno ha delle cose speciali nel suo Dna: io ho il piede sinistro e i gol su calcio d’angolo.

Ci si può allenare?

Anche, ma non basta. In Cina e Giappone fanno allenare i bambini tutta la settimana. Noi in Uruguay siamo poco più di 3 milioni, ma siamo 3 volte più forti. E’ il sangue.

Si dice che Gaston Pereiro sia il prossimo campione. Intanto si è fatto tatuare la faccia del suo idolo, Recoba.

Un matto, è un matto. No dai, mi vede come io vedevo ai miei tempi Francescoli e Ruben Sosa, i migliori degli anni 90.

E i compagni migliori?

Ronaldo, poi Zlatan. Anche Baggio e Batistuta pure se non ho giocato con loro nel miglior periodo delle loro carriere. Infine Peruzzi, Toldo, Davids…

Si sono ritirati tutti. Chi invece continua a stare in campo e a fare meraviglie è Francesco Totti.

Francesco è del ’76 come me. Si è guadagnato il rispetto degli avversari soprattutto per il suo modo di comportarsi fuori dal campo. Quando è così giochi molto più tranquillo, succede anche a me.

Totti non smette. E Recoba?

Io lo deciderò fra sei mesi anzi, lo deciderà la mia famiglia. Se vogliono che giochi continuerò, altrimenti ce ne andiamo tutti. Ci trasferiremo a Miami.

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