L’ostacolo Genoa all’orizzonte e la parola continuità come imperativo

La gara contro il Genoa in programma domani all’ora di pranzo allo stadio ‘Meazza’ sarà intrinseca e ricca di tanti spunti. In primis agirà molto sulla passione del popolo nerazzurro, rinfrancato dagli arrivi di Lucas Podolski (già positivo ed ‘elettrico’ nella contro la Juve così come la tradizione chiede) e Xherdan Shaqiri, già pronto per l’ultimo spezzone e smanioso di calcare il prato di San Siro da protagonista.

La sfida contro la formazione ligure non sarà però solo contraddistinta dai nuovi guerrieri che il tecnico Roberto Mancini è pronto a far battagliare, ma da una logica di crescita che la squadra dovrà riuscire ad affrontare e gestire con grande tranquillità e tenacia, ossia quel binomio essenziale che deve far sempre da padrone per tutti quei club che a fine anno saranno in grado di ottenere i propri obiettivi stabiliti ad inizio stagione.

Una stagione che per i nerazzurri era partita con troppe ombre e poche luci durante il secondo anno di Mazzarri. Si pensava ad un tecnico che avesse capito le problematiche della squadra durante la scorsa annata e fosse pronto per limare il gap con le altre pretendenti al terzo posto per un posto in Champions League, ma i risultati troppo altalenanti hanno fatto storcere il naso al presidente Thohir che fu costretto all’esonero dell’allenatore livornese.

L’avvento di Mancini ha dato più equilibrio alla squadra con il ritorno una difesa a quattro e soprattutto una sensazione di avvicinamento da parte dell’esigente pubblico interista verso i propri beniamini. Il tecnico jesino è stato un vincente con i colori nerazzurri e la gente, ancor di più in questo momento storico, ha bisogno di sognare ed intravedere una progettazione valida da parte della società.

A parte lo scivolone casalingo contro l’Udinese nel corso della sua terza panchina, lo score di Roberto Mancini sta dando i suoi frutti anche considerando il difficile calendario che i nerazzurri hanno dovuto affrontare nelle ultime sei giornate. Dopo un pareggio all’esordio contro il Milan, e le sconfitte contro una Roma molto forte all’Olimpico e contro i già sopracitati friulani, la banda Mancini ha dato segni di solidità e compattezza nelle sfida di Verona (vittoria 2 a 0 ai danni del Chievo), contro la Lazio (2 a 2 in rimonta) e nella sfida ad armi pari contro i tre volte campioni d’Italia della Juventus a Torino (1 a 1 il finale).

Ecco perché la gara contro il Genoa, valevole per la penultima giornata di andata, rappresenta già un bivio molto importante per la stagione. La parola continuità dovrà essere l’obiettivo dei nerazzurri per il futuro perché gli otto punti di ritardo dalla zona Champions sono tanti ma oggettivamente non irraggiungibili e la sfida contro i rossoblù dovrà avere come imperativo quello di consegnare al campionato un altra seria pretendente al terzo posto.

 

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