Mancini e l’importanza del suo ritorno sulla panchina nerazzurra

I fasti del Triplete 2010 e di Josè Mourinho sono ancora vivi nelle menti del popolo nerazzurro che hanno visto chiudersi un ciclo incredibile di vittorie iniziato dal suo predecessore Roberto Mancini con ben tre scudetti consecutivi. Erano anni in cui l’Inter dominava sempre in Italia e la vittoria della Champions League aveva messo la classica ciliegina sulla torta di un lavoro minuzioso e programmato da diverse stagioni.

L’addio fulmineo del tecnico di Setúbal al Real Madrid nell’estate 2010 coadiuvato da una politica al risparmio da parte di Massimo Moratti portò l’Inter a non essere più estremamente competitiva e, a parte la conseguente vittoria nel Mondiale per club e della Coppa Italia nella stagione successiva tra le guide burrascose di Rafa Benitez e Leonardo, il progetto vincente della Beneamata si è bruscamente frenato.

Il deludente Gian Piero Gasperini, il giovane e rampante Andrea Stramaccioni ed infine il poco amato Walter Mazzarri non riuscirono, per differenti motivi, a proseguire il lavoro dei tecnici di allora, molto bravi ad inculcare quella mentalità vincente assai determinante per arrivare al successo in ogni campo.

Ed è proprio sull’aspetto della mentalità che il presidente Erick Thohir ha scelto il successore di Mazzarri. Il gioco latitante ed i fischi di San Siro hanno echeggiato nelle orecchie del Tycoon indonesiano a tal punto di prendere una decisione forte per il timone della sua creatura. La scelta di avere Roberto Mancini non è quindi casuale ma frutto di un operato che il tecnico jesino ha saputo dimostrare in maniera eccellente nel corso dei suoi trascorsi in nerazzurro.

Mancini è essenziale per il momento storico della Beneamata. La sua caratura internazionale ha già spinto Lucas Podolski a far parte della causa già in questa seconda parte di stagione e il probabile arrivo di uno tra Shaqiri e Lavezzi saranno determinati proprio dal blasone e dal prestigio che il tecnico ha meritato negli anni tra Italia, Inghilterra e ultimamente Turchia.

Considerando il suo insediamento sulla panchina dell’Inter datato poco più di un mese e mezzo fa ed un primo contratto in scadenza al lontano 30 Giugno 2017, le possibilità di migliorare notevolmente la propria rosa a disposizione grazie al suo spessore ed alle sue conoscenze, oltre ovviamente ad uno sforzo economico da parte della società, risultano molto alte.

Un ruolo di tecnico-manager che tanto piace a Roberto Mancini e che ha trovato nel suo presidente Erick Thohir un ottimo e fondamentale alleato al momento della scelta del nuovo allenatore a metà Novembre. In un’Inter in divenire il suo ritorno sulla panchina nerazzurra si rivelerà sicuramente un toccasana sia a livello di risultati sul campo che di conseguente espansione del brand e del marketing, altrettanto importanti ai fini dell’autofinanziamento del club.

 

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