GdS – Podolski e quella splendida tradizione targata made in Germany

Lucas Podolski è risultato l’ottavo acquisto tedesco della storia nerazzurra. Prima di lui sono stati diversi i giocatori che hanno vestito i prestigiosi colori della Beneamata e sono riusciti a fare la storia nelle sue varie epoche, con solo un paio di macchie che rispondono ai nomi di Horst Szymaniak e del più conosciuto Matthias Sammer.

Se per il primo vi è stata poca traccia in virtù di essere approdato nella grande Inter di Helenio Herrera nell’estate 1962 in una squadra già collaudata e vincente, il secondo risultò un flop clamoroso. Sammer, infatti, arrivò nell’estate del 1992 con le credenziali del grande acquisto ma il feeling con l’allora tecnico Osvaldo Bagnoli non decollò mai.

Equivoco forse tattico, fatto sta che il tedesco lasciò Milano solo 6 mesi dopo e si rilanciò con le maglie di Borussia Dortmund e Nazionale, con la quale vinse Europeo e Pallone d’Oro nel 1996.

Ma i colpi ad effetto di Ernesto Pellegrini furono ben 5. Dal più datato Hansi Muller, al trio teutonico Matthaus-Klinsmann-Brehme, passando dall’indimenticabile Karl-Heinz Rummenigge. Tutti nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, ognuno a suo modo, verrà ricordato sempre con molta ammirazione ed affetto dal popolo nerazzurro.

Unica leggera eccezione solo per Muller, tanto bravo quanto sfortunato a causa dei ripetuti infortuni tra il 1982 e il 1984. Ma il successore fu un’autentica bomba. ‘Kalle’ Rummenigge riuscì proprio ad infiammare il pubblico di San Siro a suon di gol e giocate d’autore durante i suoi tre intensi anni di permanenza sotto la Madonnina.

Solo i continui fastidi muscolari lo tolsero dalla lotta nel corso del terzo anno con i nerazzurri che non riuscirono a centrare un meritato tricolore proprio in virtù delle defezioni del suo bomber.

Ma Pellegrini ebbe un altra grande intuizione e triplicò addirittura il piatto. Nel 1988 sbarcarono a Milano Lothar Matthaus e Andy Brehme, due protagonisti dell’Inter dei record dello scudetto dell’anno seguente, con Trapattoni a guidare l’invincibile armata. Un successo che fece da apripista anche sulla Coppa Uefa del 1991 e che vide tra gli attori principali anche un certo Jurgen Klinsmann, l’ultimo elemento del terzetto che in quegli anni infiammò e deliziò l’esigente pubblico del Meazza.

Ora, a distanza di vent’anni, ecco Lucas Podolski. Fresco campione del Mondo e con tanta voglia di far rivivere i fasti dei suoi brillanti precedenti connazionali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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