2014, i tre momenti da ricordare – 1° Posto: Il ritorno di Mancini sulla panchina nerazzurra

L’avventura di Walter Mazzarri all’Inter non ha mai esaltato la tifoseria, se non per qualche sporadica occasione poi subito smentita dai risultati successivi. Sebbene il rapporto fra i tifosi e il tecnico di San Vincenzo non ci sia mai stato feeling, la società ha fino all’estremo delle proprie possibilità ha spesso dichiarato di avere  completa fiducia nel progetto sposato dal maggio 2013 quando l’allenatore aveva firmato con l’Inter reduce dalla buona esperienza di Napoli.

Persino qualche settimana prima del suo esonero, il presidente Thohir aveva ribadito la volontà di proseguire il più possibile con Mazzarri ma fra ottobre e novembre la mancanza di risultati e il malumore sempre più evidente della frangia dei tifosi hanno fatto saltare i piani del club. Così, dopo l’ennesima occasione sprecata con il 2-2 casalingo rimediato contro il Verona, si è presentata l’occasione di ribaltare quel progetto tecnico sfruttando la disponibilità di Roberto Mancini a ritornare sulla panchina già allenata dal 2004 al 2008.

E così la mattina del 14 novembre giunge come un fulmine a ciel sereno (o quasi) la notizia dell’esonero di Walter Mazzarri e del ritorno dell’allenatore Jesino dopo le esperienze estere con Manchester City e Galatasaray. Un cambio di guida tecnica che ha suscitato subito un grande fervore fra i sostenitori del club, affascinati dal ritorno del tecnico con cui l’Inter aveva avviato il suo periodo vincente nel decennio scorso e soprattutto desiderosi di vedere la squadra gestita nuovamente da un uomo di fiducia dopo il tribolato rapporto don Mazzarri.

Mancini firma un contratto di due anni e mezzo e fin dalla conferenza di presentazione dichiarerà apertamente come la sua scelta più che di natura razionale fosse legata alla sua grande passione per i colori nerazzurri per cui aveva accettato quell’incarico con il desiderio di riportare l’Inter ai livelli che merita.  

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