Momenti da dimenticare nel 2014 – 2° Posto: Zeman maestro di calcio a San Siro

Il calcio si sa è uno sport davvero strano, forse proprio per questo viene considerato da tutti lo sport più bello del mondo. Ci sono quelle partite in cui tutto va bene e magari anche con un tiro in porta riesci a portare l’intera posta a casa, ma ci sono anche quelle partite sfortunate, quelle che nascono storte e finiscono ancora peggio. Poi ci sono invece quelle partite, dove una squadra perde rovinosamente, ma non a causa di sfortuna o altro, ma bensì a causa di una incapacità evidente dell’allenatore di disporre nel modo corretto i suoi undici uomini in campo. Errori che possono essere corretti durante la partita, ma quando hai difronte, l’altro allenatore, una vecchia volpe del calcio, che ti attacca e ti bersaglia da tutte le parti, il capitombolo è una logica conseguenza.

E’ quello che accadde il 28 settembre 2014 quando l’Inter di Mazzarri, affrontava a San Siro il Cagliari del maestro “Sdengo” Zeman, a caccia del primo successo stagionale. Zeman, innamorato del suo 4-3-3, con cui ha costruito la storia di Foggia, Lecce, Roma e Pescara su tutte, è un allenatore ovviamente spregiudicato. Non si sa mai quando c’è una sua squadra in campo cosa succederà nella partita, perchè nel parco divertimenti “Zemanlandia” tutto è possibile. Le squadre zemaniane si esaltano maggiormente contro le squadre piccole, grazie alla loro debolezza difensiva che viene messa in risalto da un attacco frenetico e insaziabile. Fu proprio quel giorno che tutti si accorsero che l’Inter di quel momento, non era più una grande squadra.

Il segno 1 in schedina era stato facilmente pronosticato da quasi tutti gli scommettitori italiani, che dopo appena dieci minuti vennero sbugiardati dal figliol prodigo di Zeman, Marco Sau, che con un goal di rapina bucò la fragile difesa interista. Ci pensò poi una furbata di Palacio, finalizzata da Osvaldo in rete, a riportare il match in equilibrio, ma dopo neanche dieci minuti, entrò in scena Albin Ekdal, che con una tripletta nel giro di un quarto d’ora tramortì la bruttissima Inter di Walter Mazzarri. E pensare che il giocatore svedese, nelle sue precedenti stagioni da professionista, per l’esattezza sette, in campionato aveva messo a segno appena cinque goal, con le maglie di Siena, Bologna e Cagliari.

Un Inter totalmente allo sbando quella di quel bruttissimo pomeriggio, sovrastata in tutte le zone del campo. Da non dimenticare che la tripletta di Ekdal fu intervallata da un rigore sbagliato da Andrea Cossu, che nel secondo tempo, insieme ai suoi compagni di reparto, sbagliarono facili occasioni da goal, che avrebbero potuto arrotondare ulteriormente il risultato.

Una squadra brutta quella nerazzurra, priva di idee e meccanismi, senza parlare di una trama di gioco ancora misteriosa dopo un anno di “cura” Mazzarri. Il Cagliari finirà quella partita con il 54% di possesso palla, 16 tiri verso lo specchio della porta, un rigore sbagliato e 27 punizioni a favore, a testimonianza che i giocatori dell’Inter di quella partita, non ci capirono assolutamente niente.

 

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