Migliori acquisti del 2014 – 3° Posto: Dodò, freschezza e personalità

José Rodolfo Pires Ribeiro, meglio noto come Dodô, arriva all’Inter l’8 luglio 2014. In prestito biennale dalla Roma per 1,2 milioni di euro, con obbligo di riscatto alla prima presenza in maglia nerazzurra fissato a 7,8 milioni, il giocatore brasiliano sceglie la maglia numero 22. Serve personalità per prendere proprio la maglia del Principe Milito e Dodò ne ha da vendere: “Non sono mai stato troppo dietro ai numeri, è la mia età!”, replica il terzino classe 1992.
Prestazioni e costanza di rendimento lo inseriscono nell’alveo dei migliori acquisti della società nerazzurra. Il brasiliano, infatti, sembra discostarsi da una serie di luoghi comuni.
Il primo è costituito dalla sua nazionalità: i brasiliani sono spesso giocatori ingestibili (basti considerare Maicon ed Adriano). Dodò, al contrario, è stato sempre stato lontano dal gossip e dalla movida milanese, preferendo una vita casalinga e religiosa. Elementi che di certo elevano la sua professionalità, contribuendo ad un rendimento per lo più costante ed aggressivo. In campo è uno dei pochi uomini di Mancini che si sacrifica sempre, corre e non si perde d’animo. Qualche errore gli è concesso, considerando l’età e l’indole: dopo tutto, resta pur sempre un brasiliano e la fascia sinistra non può di certo accontentarlo. 2 goal in 21 presenza per un terzino che spesso si invola in avanti, non è timido nel proporsi e nel crossare.
Il secondo luogo comune è costituito proprio dal suo ruolo: dopo Brehme e Roberto Carlos, l’Inter non ha più avuto terzini sinistri di livello. Dodò, in questi mesi all’Inter, ha dimostrato di essere un giocatore di qualità. Certo, ha ancora molto lavoro davanti a sé, specialmente per quanto riguarda il fronte difensivo, ma la volontà non sembra mancargli.
Lui, amico di Neymar e compagno di stanza di Jonathan, ha dichiarato di avere l’età giusta per poter imparare a giocare in qualsiasi ruolo, così da portare in alto e realizzare il suo sogno, la Selecao.
Ottimo, dunque, l’acquisto del brasiliano, soprattutto in un momento in cui il club ha bisogno di personalità umili e caparbie come le sue.

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