In realtà questa vicenda risalente al 23 ottobre scorso ha una sua base già nel novembre 2013 quando nella società nerazzurra ci fu il grande ribaltone che vide il passaggio delle quote di maggioranza all’indonesiano Erick Thohir con Massimo Moratti relegato al ruolo di presidente onorario e detentore solo di una parte minoritaria delle azioni del club.
Dopo alcuni mesi di convivenza fra lo storico ex presidente e il tycoon indonesiano erano sempre più numerose le voci legate a un rapporto non idilliaco fra i due, ad esempio legato a dichiarazioni lasciate dal nuovo patron nerazzurro sulla questione del risanamento delle casse societarie per cui Moratti si è più volte sentito chiamato in discussione. Talvolta i giornali avevano fatto luce sul fatto che il presidente onorario non gradisse il graduale ma eccessivamente rapido processo con cui Thohir stava rivoluzionando l’organigramma dirigenziale della società allontanando alcuni fedelissimi come Marco Branca e introducendo nuovi membri con ampio potere come il CEO Bolingbroke per dare maggiore impulso al nuovo corso.
Probabilmente proprio l’eccessivo allontanamento di Moratti dal cuore della gestione del club, con molti CdA in cui non riteneva di riscuotere l’appoggio dei nuovi membri della dirigenza, ha portato alla sua scelta di lasciare anche il ruolo formale di presidente onorario pur restando in possesso delle proprie quote del club e ovviamente dichiarando amore eterno, seppur da tifoso, per questi colori che da decenni erano legati alla sua famiglia.
Una lunga storia d’amore quella fra il petroliere milanese e la società nerazzurra, una storia lunga 18 anni e ricca di vittorie quali 5 scudetti, una Champions League, un Mondiale per Club, 4 Coppa Italia, 3 Supercoppe e una Coppa Uefa. Tanti i milioni spesi sul mercato che hanno permesso nei suoi anni di presidenza di ottenere queste importanti vittorie ma la recente crisi economica ha spinto per questo radicale cambio di rotta.