TS – D’Ambrosio: “All’Inter ho trovato una famiglia. Mancini ha ragione quando dice che..”

Danilo D’Ambrosio, giocatore dell’Inter ormai da quasi un anno, si racconta a TuttoSport. Ecco la seconda e penutlima parte della sua intervista:

Cosa le ha insegnato quest’anno all’Inter?
Ad Appiano ho trovato una famiglia. Ed è stato molto importante per chi, come me, ha fatto un passo del genere. Prima avevo giocato tante volte a San Siro, ma non è la stessa cosa quando lo fai dopo esser sceso dal pullman dell’Inter: la maglia ti pesa un po’ di più e quest’ansia la combatti solo con il lavoro e l’abitudine a giocarci in uno stadio come San Siro

C’è chi quest’ansia però non la regge.
Certe sfide invece mi esaltanto e mi esalta pure l’idea di dover centrare obiettivi difficili: questo, dopo tutto, è il motivo che mi ha spinto a scegliere l’Inter

Quest’Inter è da Champions?
Si, ma non siamo i soli a puntare a quel traguardo. Siamo in tante a giocarcela dopo Juve e Roma

Che sono di un altro pianeta…
Fanno un campionato a sé perché hanno acquisito quella mentalità vincente che, per esempio, a noi ancora manca

Come se lo spiega?
Perché questa mentalità arriva solo grazie ai risultati: più vinci, più trovi fiducia e consapevolezza nei tuoi mezzi. Mancini ha ragione quando dice che noi ci spaventiamo alla prima difficoltà: una grande squadra, se prende gol, pensa subito a rispondere. Lui però ha la personalità e l’esperienza per poter insegnarci a diventare grandi

Tre gol in Europa League: manco fosse un centravanti…
E pensare che sono stato fuori due mesi causa infortunio. Io in Europa non ho mai giocato e voglio restarci più a lungo possibile

Quanto le è cambiata la vita col ritorno alla difesa a quattro?
Sono movimenti completamente differenti, ma conta soprattutto l’atteggiamento

Il giocatore più forte che ha affrontato in carriera?
Pirlo, anche se non l’ho mai avuto come avversario diretto. Andrea è la “Mente” per eccellenza, è un passo avanti rispetto agli altri. Come avversario diretto, beh direi Cuadrado: ha una rapidità… fastidiosa. Però, a volte, tenta un po’ troppo di ingannare l’arbitro e questo non mi piace

Vidic dice che quello dei simulatori è uno dei problemi veri che ha il nostro calcio
E ha ragione, ma più in generale è un problema di cultura. In Italia su novantacinque minuti se ne perdono venti e paga lo spettacolo“.

 

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