GdS – Mancini è davvero meglio di Mazzarri?

Su La Gazzetta dello Sport di oggi la penna Alberto Cerruti fa un confronto tra l’Inter di Mazzarri e quella di Mancini.

Dal 2­2 contro il Verona al 2­2 contro la Lazio è cambiato l’allenatore, non lo stadio e tantomeno l’Inter. Anzi, da quella partita che almeno è servita per esonerare l’odiato Mazzarri, la classifica dei nerazzurri è peggiorata.
In testa soltanto «nella parte destra», come ha sottolineato il comico interista Enrico Bertolino, la squadra di Mancini ha ottenuto 5 punti in 5 partite, con una media da salvezza, frutto di 2 pareggi, 2 sconfitte e una vittoria. Scivolata da meno 1 a meno 4 dal Milan, da meno 5 a meno 6 dal terzo posto, ma soprattutto con 8, invece di 6, squadre davanti, l’Inter rimane un bicchiere mezzo pieno per gli ottimisti o mezzo vuoto per i pessimisti. Per essere realisti, una squadra a metà, classica incompiuta che si presta a mille interpretazioni, con due certezze a prescindere: il quinto posto del campionato scorso (dopo il nono di quello precedente) è stato un ottimo risultato, che ora consente di vincere l’Europa League tornando in Champions; anche Mancini è un ottimo allenatore, che però per sua onesta ammissione non può fare miracoli. E allora proprio da qui bisogna partire, senza lasciarsi condizionare dalla simpatia o antipatia per i due allenatori che si sono avvicendati sulla panchina nerazzurra.
Mancini è stato chiamato da Thohir per migliorare la classifica, nel tentativo di raggiungere il terzo posto con gli stessi giocatori di Mazzarri e (forse) con gli stessi rinforzi di gennaio. Quindi, se la situazione continua a peggiorare, in teoria sono «guai» anche per Mancini, come disse Moratti parlando di Mazzarri. E con la stessa deleteria frenesia con cui sono stati già cambiati più allenatori nel corso di una stagione, sempre in teoria potrebbe rispuntare Leonardo, la prima opzione dell’ex presidente, ma stavolta Thohir non ripeterà gli errori del passato. Se invece Mancini è stato chiamato per lavorare in proiezione futura, visto che questa non è la sua squadra, sono stati sbagliati i tempi perché sarebbe stato meglio aspettare la fine della stagione. A scanso di equivoci, non metto in dubbio le qualità di Mancini, tornato all’Inter con maggiore esperienza e un carattere migliore, come non metto in dubbio le qualità di Mazzarri, primo allenatore esonerato per pressioni mediatiche più che per colpe tecniche. Comunque finisca questo campionato, sono infatti certo che Mazzarri prima e Mancini adesso siano più vittime che colpevoli della classifica dell’Inter, perché i veri colpevoli sono i giocatori e con loro, anzi prima di loro, i dirigenti che pensavano di avere migliorato una squadra arrivata al quinto posto con un «organico modesto», come avevo sottolineato in questa rubrica dopo la batosta di un campionato fa sul campo della Juve.
I tifosi, quindi, dovrebbero mettersi d’accordo una volta per tutte: se la linea della difesa, a tre o quattro, sarebbe da cambiare in blocco, se mancano gli esterni per il salto di qualità e soltanto Handanovic, Kovacic, Palacio e forse Icardi sono da Inter, non era giusto prendersela con Mazzarri e non è nemmeno giusto pensare che basti il fascino di Mancini per tornare a vincere come ai (sempre più) vecchi tempi“.

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