GdS – Mancini: “Clausola per andare via a giugno? Assolutamente no. Se non arriva la Champions..”

Ecco la seconda e penultima parte dell’intervista che il tecnico nerazzurro ha rilasciato alla rosea.

Gli obiettivi immediati sono: prendere un giocatore entro il 6 gennaio per poi magari tenerlo a giugno.
«L’idea è quella».

La situazione-Guarin com’è?
«Fredy ha tante qualità, e quell’anarchia che ha addosso può perderla solo lavorando».

Mancini, c’è chi ha ipotizzato una clausola nel suo contratto. Di uscita e in caso di non-Champions.
«Mai fatta. Non esiste alcuna clausola».

Ma se la Champions non arrivasse?
«Non sarebbe un dramma. Ci si riproverà. Di certo faremo il possibile e l’impossibile per arrivarci».

Terzo posto a 6 punti: davanti frenano ma frena anche l’Inter. Ci crede davvero?
«L’anno in cui vinsi la Premier rosicchiai 8 punti allo United nelle ultime 6 gare: fatta una rimonta così vi pare che non possa crederci?».

Se le diciamo Juventus Stadium a cosa pensa?
«Al miglior stadio italiano, che tutti dovrebbero avere. Poi ai match col Galatasaray, che andarono bene… e quindi alla Befana, ma anche quando vincemmo lì con gol di Balotelli, in Coppa Italia».

Ecco, faccia un Buon Natale a Mario. Perché, attorno, sembra avere sempre più gente che lo schiva?
«Beh, c’ha messo anche un po’ del suo… Credo che Mario debba passare un buon Natale, e che ritorni ad essere com’era».

Lei lo rivorrebbe prima o poi?
«Se tornasse forte com’era un tempo sì. E chi, così, non lo rivorrebbe? Dipende tutto da lui».

Quand’è che un giocatore la fa incazzare?
«Quando si butta via e non capisce che fa ciò che vorrebbero fare tutti i bambini. Ai miei tempi pur di andare in campo nascondevi una zoppia o un dolore; oggi vedo che se un giocatore finisce in panchina si nasconde e non lotta. Bah».

Lei l’ha mai fatto?
«Ad inizio carriera: alla Samp, giocavo poco e mi allenavo male apposta. Sbagliando».

Kovacic non dà l’idea di potersi… cestinare.
«E’ un ragazzo dalla faccia pulita e un bravissimo giocatore. Cosa voglio da lui? Che si diverta a giocare a calcio e che segua il suo percorso di crescita naturale, come uomo e fisicamente».

Non c’è giocatore che non dica quanto segue: «Mancini ci ha cambiato la mentalità».
«Le racconto questa: quando arrivai a Manchester eravamo i cugini noisy, rumorosi. Bolingbroke può confermare… All’Old Trafford i tifosi dello United esponevano sempre uno striscione, e lo facevano ogni stagione con gli anni da cui non vincevamo nulla, quindi 36 anni senza vincere, poi 37. Arrivai quando eravamo settimi, nel 2009. Allora ai ragazzi e alla società dissi “Facciamo sparire quello striscione”. Abbiamo conquistato
coppa, campionato e cambiato le gerarchie di Manchester. Qui all’Inter si può fare la stessa cosa»

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