Bonolis : “Ronaldo, il giocatore più forte di sempre dell’Inter”

Un Paolo Bonolis a 360° quello che ha rilasciato una lunga intervista a Pierluigi Pardo nella trasmissione televisiva Tiki Taka, dove il conduttore tv ha parlato della sua vita legata fortemente ai colori nerazzurri sin da bambino.

Perchè sei interista? 

“Sono interista perchè mio padre è milanese, nativo di Pero, e fin da piccolo mi ha cresciuto da interista”

La tua prima volta allo stadio?

“La mia prima partita allo stadio è stata la finale degli Europei nel 1968 quando l’Italia vinse a Roma contro la Jugoslavia con goal di Riva e Anastasi.  Mentre per quanto riguarda l’Inter è stato un Roma-Inter 3-3 giocato a Napoli a causa della squalifica del campo della Roma”

L’Inter è stata protagonista del tuo ingorgo di pensieri? Non è che l’Inter in quegli anni abbia regalato grandi emozioni…

“L’Inter mi ricordo andava a decenni. Ogni dieci anni succedeva qualcosa di interessante. Poi è arrivato Moratti e ha fatto delle grandi spese, acquistando dei grandi giocatori. Si presentò con Ronaldo e poi si scoprì perchè non riusciva a vincere, e infatti venne fuori la storia di Calciopoli…”

Non hai cambiato idea a riguardo?

“E come si fa a cambiare idea, sono gli atti che dicono quello che pensavamo tutti. Tutti quanti ci chiedevamo perchè i giocatori diffidati che avrebbero dovuto giocare la domenica prossima contro la Juventus venivano sistematicamente ammoniti oppure come mai accadevano certe cose…”

Sul così detto scudetto di “cartone”, c’è una parte degli interisti che dice che quello scudetto non doveva venire assegnato…

“Io credo che se è vero quello che i giudici hanno sostenuto e dimostrato con i fatti, l’assegnazione dello scudetto sia secondaria a quello che è veramente accaduto, vista la gravità della situazione…”

5 Maggio. Cosa si impara dalle sconfitte!? Il calcio è una metafora della vita, gli diamo troppo significato…

“E’ senza dubbio che diamo troppo significato nella vita al calcio. Nella vita si può perdere, si può vincere, ci si può aspettare di più come nel calcio. Il 5 Maggio è stato un capitolo doloroso. Mi ricordo ancora le lacrime di Ronaldo in panchina, qualcosa che non t’aspettavi e poteva accadere, nonostante si poteva immaginare vista la presenza di Gresko in campo…”

A Bonolis viene poi mostrato il video degli ultimi minuti della finale di Champions del 2010 vinta dall’Inter contro il Bayern Monaco…

“Stavo registrando Ciao Darwin. Faccio fermare la registrazione perchè c’era la semifinale di ritorno contro il Barcellona. Faccio trasmettere sullo schermo grande la partita, la vedo con tutto il pubblico, l’Inter perde 1 a 0 e va in finale. Mentre torno su per ultimare la registrazione, mi arriva la telefonata di Massimo Moratti: “siamo in finale, a Madrid, tutti insieme, andiamo con l’aereo mio, porta tua moglie”. Vado a casa, mi metto a letto e mi arriva alle due e mezza di notte la chiamata di mia figlia dagli Stati Uniti, per informarmi che si sarebbe laureata il 22 Maggio, stesso giorno della finale. Io quel giorno mentre i ragazzi scendevano in campo al Bernabeu ero  nel Vermont, dove sono riuscito a trovare un bar gestito da tedeschi, in cui c’erano tutti tedeschi vestiti con maglie della Germania e del Bayern. Quando ha segnato Milito, non sono riuscito a trattenermi, ho esultato di gioia, nonostante l’ambiente ostile, anche se poi nei miei confronti sono stati molto gentili…”

Dal punto di vista psicoanalitico cos’è Mourinho? 

“Non so dire ancora chi è veramente Mourinho nonostante ho avuto il piacere di incontrarlo quando conducevo la trasmissione “Chi ha incastrato Peter Pan”. Chi è veramente questo signore si può dedurlo dall’atteggiamento con cui i calciatori scendevano in campo. Questa volontà di buttarsi nel fuoco per lui, vuol dire che egli all’Inter aveva delle caratteristiche che portavano gli altri a donargli il cuore…”

Funziona l’esperimento calciatori in tv come testimonial, come ospiti…

“No! Perchè sono generalmente dei ragazzini, presi dalle loro attività, e portati a ripetere stancamente sempre le stesse risposte. Ho avuto la fortuna di intervistare Daniele De Rossi al “Senso della Vita”, e devo dire che sono rimasto molto colpito, perchè non era una trasmissione calcistica, e quindi chi veniva intervistato, poteva parlare e svariare su diversi temi della vita…”

Il tuo mito? 

“A livello di interismo ti dico Ronaldo, a livello di centrocampisti ti dico Matheus, a livello di difensori ti dico Samuel e Facchetti. Credo che Ronaldo abbia avuto probabilmente le stesse capacità di Maradona e Pelè, soltanto che Ronaldo lavorava il pallone ad una velocità tripla. E questo gli è costato i legamenti, le ginocchia ed il resto… “

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