Gds – Mancini stratega, cambia uomini e trova il pari

E’un Roberto Mancini che guarda al bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio in rimonta sulla Lazio.

In un mese non possiamo diventare come il Bayern o il Barca” dice il Mancio su La Gazzetta Dello Sport, il suo esperimento di mettere Dodò come laterale d’attacco fallisce miseramente a causa del gol in apertura di Felipe Anderson, figlio di distrazioni collettive in difesa, con Nagatomo che non recepisce l’input iniziale e gli ampi spazi lasciati ai laziali diventano arme letali.

Avevo messo in preventivo di fare errori” continua Mancini, “Di errori ne faremo sempre, spero solo che con il tempo possano diminuire” e con la Champions a quota sei punti di distanza l’allenatore prende coraggio “Credo che la squadra continui a fare cose buone e meno buone, subiamo gol su errori che normalmente non si fanno, nelle cose buone mettiamo il secondo tempo con la Lazio“.

Esatto, il secondo tempo è da “Pazza Inter“,dentro Medel per arginare gli attacchi biancocelesti, dentro l’entusiasmo di Federico Bonazzoli e si rivede in campo la prima Inter Manciniana, quella, tanto per dire, che pareggiava o vinceva gare compromesse già nei primi minuti.

Ora serve maggiore entusiasmo, alla ripresa ci sarà la Juve con Guarin tenuto d’occhio e difeso da Mancini:  “Dipende da noi far si che i fischi di San Siro diventino applausi”

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