GdS – Chievo – Inter, uno scontro dai ricordi amari

Le partite disputate al Bentegodi non sono mai banali, ed in qualche modo sono, negli anni, la fotografia della storia nerazzurra. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, quale interista “contemporaneo” ad oggi non ricorda come data più amara quella del 5 maggio 2002? Ma come evidenziano tutti i protagonisti di quella incredibile annata, lo scudetto prima che bruciato all’Olimpico, fu perso contro il Chievo, due settimane prima, con un pareggio che fece riavvicinare Juventus e Roma.

Furono i gialloblu a passare avanti, con Marazzina; poi Dalmat e Ronaldo, anche grazie ad un regalo di Lupatelli, riportarono l’Inter sul +4 dalla Juventus e +5 dalla Roma, ma fu Cossato a spezzare le gambe dei nerazzurri, siglando il finale 2 a 2. L’Inter ebbe due occasioni per infliggere il più rassicurante 3 a 1, prima con Seedorf, poi con Recoba. Ma è a regola classica del calcio, gol sbagliato – gol subito. A dire il vero, poi, come sottolinea la Rosea, ai nerazzurri fu negato un rigore solare, dall’arbitro De Santis, un nome ora fortemente legato a Calciopoli, che fece già scalpore 12 anni fa. Facchetti, infatti, dichiarò: “Non ce ne danno uno da 17 partite”, seguito da Moratti: “Ma io non ne parlo, altrimenti qualcuno si offende”. Quattro stagioni prima dello scandalo, c’era già chi tramava contro l’Inter.

Ma Chievo – Inter non è solo questa partita. L’anno scorso fu il definitivo addio degli argentini storici del Triplete, con Cambiasso, Samuel e Zanetti sotto la curva e Moratti in tribuna. Nel 2010 fu il terribile infortunio alla testa per Chivu; nel 2012 rappresentò prima il pianto di Ranieri, che tornò a vincere dopo 7 sconfitte e 2 pareggi, ma anche l’ultima gara di Sneijder in nerazzurro.

 

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