M’Vila e quella fiducia con tempi sempre più ristretti

Nonostante la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, la sfida di ieri sera in Azerbaijan non ha soddisfatto il tecnico nerazzurro Roberto Mancini che non ha avuto quelle conferme che tanto si aspettava soprattutto da quei giocatori che finora avevano trovato poco spazio nell’undici titolare.

Una partita giocata estremamente sotto ritmo e che ha palesato come la strada per inculcare quella mentalità vincente sia ancora lunga da percorrere per l’allenatore jesino, abituato negli ultimi anni a dirigere rose di spessore con giocatori affamati di ulteriori vittorie nonostante un curriculum già di tutto rispetto.

Le notizie più deludenti purtroppo arrivano dal francese Yann M’Vila. Il centrocampista, in prestito oneroso dal Rubin Kazan, ha disputato ancora una volta al di sotto delle aspettative che la scorsa estate c’erano sul suo conto e con il quale il club ha lottare per poter sorpassare la concorrenza di società blasonate al pari dei nerazzurri.

La parte più preoccupante è quella relativa alla stato di natura fisica. Il possente mediano nerazzurro, infatti, appare ancora indietro di condizione e questa defezione sta iniziando a far storcere il naso all’interno dell’ambiente ed anche la cura Mancini non sembra avergli giovato più di tanto.

Un fardello che si sta portando dietro già dalla prima giornata quando, schierato in coppia con Medel a Palermo, ha fatto fatica a dirigere le operazioni di traffico sia in fase di costruzione che d’interdizione e perdendo velocemente il posto da titolare a scapito di un Obi o di un Kuzmanovic apparsi più vivi e dinamici del francese.

In una gara priva di significati come quella con il Qarabag ci si aspettava una scossa in termini di brillantezza e convinzione, mentre la prestazione di M’Vila ha mostrato come sia ancora un lontano parente di quel giocatore stimato per temperamento e personalità in mediana e che con Medel poteva garantire una cerniera difficile da perforare per qualsiasi squadra.

Oltre ad un contratto quadriennale firmato solo pochi mesi però c’è da aggiungere un diritto di riscatto fissato a ben 9 milioni di euro che per le casse odierne dei nerazzurri non sono proprio degli spiccioli e si potrebbero tranquillamente evitare per arrivare a qualche altra pedina interessante e funzionale al gioco del ‘Mancio’.

Ecco perché le carte a disposizione del francese non sono rimaste tantissime e, quando sarà chiamato in causa, dovrà rispondere con forza e cattiveria per poter far parte dell’Inter del futuro. Un’Inter che ha assolutamente bisogno di certezze e non può dar spazio a scommesse perché l’obiettivo è di poter tornare immediatamente a vincere come il credo calcistico del proprio allenatore impone.

 

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