Cosa resta di Qarabag-Inter: la cantera nerazzurra

L’Inter chiude il girone di Europa League senza sconfitte, cammino immacolato con 3 vittorie e 3 pareggi, ultimi risultati conseguiti con Mancini in panchina.

Riavvolgiamo il nastro di poche ore, la truppa Manciniana rientra da Baku con un pareggio, uno 0 a 0 contro una squadra come il Qarabag che ieri ha rischiato di scrivere la storia.

Si, perchè se al 93′ fosse stato giudicato regolare il gol di Richard Almeida per gli azeri si sarebbe scritta la personale favola con la storica qualificazione e l’Inter avrebbe masticato amaro.

Ora però sulla panchina siede il Mancio, il suo carisma è indiscutibile, e la differenza con il predecessore Mazzarri è evidente, ma pensiamo un attimo a cosa sarebbe accaduto col tecnico livornese in panca.

Il pareggio col modesto Qarabag avrebbe sicuramente confermato le critiche che durante la gestione mazzarriana erano all’ordine del giorno, quasi una nuvola nera fosse perennemente sui nerazzurri, Mancini invece coglie un pari sfruttando la cantera nerazzurra, risorsa fondamentale col fair play finanziario che bussa in casa Inter.

A Mazzarri avrebbero rimproverato lo scarso utilizzo dei giovani e la poca cattiveria della squadra, quasi dimenticando che pur essendo in un girone non pericoloso la qualificazione non è mai stata in dubbio.

Bonazzoli, Donkor, Baldini, Di Marco, ecco i quattro moschettieri che iniziano ad assaporare gare “tra i grandi” e poco conta l’avversario, meglio un contesto europeo senza gli assilli del campionato italiano, anche Mbaye è promosso nonostante la sofferenza in marcatura con Almeida e cosi anche una gara a reti bianche regala ai nerazzurri molte più soddisfazioni rispetto alla passata gestione.

Non manca neanche il messaggio presidenziale di Thohir, lui più di chiunque altro spinge per sfruttare i giovani e Mancini in questo l’ha già accontentato.

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