GdS – Domenica Kovacic ritroverà il suo scopritore Strama

Come riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la partita di domenica sera fra Inter e Udinese vedrà in campo un incrocio del tutto particolare ossia l’incontro fra il talento nerazzurro Mateo Kovacic e colui che nel gennaio 2013 lo scoprì e fu l’artefice del suo arrivo a Milano cioè l’attuale tecnico dell’Udinese Andrea Stramaccioni.

Senza dubbio fra gli elementi più positivi della seppur breve esperienza di Strama sulla panchina nerazzurra c’è proprio quella scoperta, quasi casuale, fatta quando l’allenatore stava visionando un filmato del terzino della Dinamo Zagabria Sime Vrsaljko (poi arrivato comunque in Italia, al Genoa) e nel finale subentrò quel centrocampista croato, numero 10, 18 anni e tanto talento. Un colpo di fulmine vero e proprio. Immediata conseguenza di questa infatuazione fu la trattativa-lampo condotta da Marco Branca con il club croato con un investimento considerevole ma probabilmente proporzionale al valore del giocatore.

Nel breve periodo di lavoro fra Stramaccioni e il maghetto di Linz fra i due si instaura un grande rapporto sia dal punto di vista professionale che umano con il giovane tecnico che fin da subito gli affida le chiavi del centrocampo e quella maglia numero 10 che pesa in ogni club, figuriamoci nell’Inter . Anche dopo la fine dell’avventura dell’allenatore sulla panchina nerazzura fra i due è rimasto un legame indissolubile con i due che spesso nell’ultimo anno si sono sentiti, specialmente per le difficoltà incontrate dal croato nella scorsa stagione con un Walter Mazzarri che non sempre gli ha dato modo di mettere sul campo le sue qualità.

Dall’inizio di questa stagione c’è stata un’inversione di tendenza che però non ha permesso all’ex tecnico del Napoli di salvare la sua esperienza nerazzurra. Comunque Kovacic ha mostrato negli ultimi mesi le sue migliori caratteristiche proprio nel ruolo di interno di centrocampo, ruolo che proprio secondo Stramaccioni è congeniale al suo talento anche se dopo il recente arrivo di Roberto Mancini la sua posizione in campo sembra essere diventata un rebus.

Nonostante le parole di elogio che hanno accompagnato l’arrivo all’Inter del giovane croato, probabilmente è ancora mancata una reale dimostrazione di forza che avvalli concretamente le dichiarazioni di Massimo Moratti dopo il suo acquisto: “Lui è speciale”. In attesa che Mateo possa davvero spiccare il volo, chissà che Strama non possa favorire l’arrivo in nerazzurro di altri giovani talenti che negli ultimi mesi sta facendo crescere in quel di Udine come ad esempio Widmer, obiettivo mai nascosto della dirigenza interista.

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