VIDEO/ 27 maggio 1964, la Grande Inter sul tetto d’Europa: 50 anni fa la prima Coppa dei Campioni nerazzurra

Per festeggiare il cinquantesimo anniversario dalla vittoria della prima Coppa dei Campioni, l’Inter ha riproposto sul proprio sito ufficiale l’articolo scritto da Gianni Brera su “Il Giorno” per celebrare il successo del 27 maggio 1964 contro il Real Madrid.

“Un alato vibrante epinicio per l’Inter campione delle squadre campioni! Succede al Milan nel libro d’oro del calcio continentale. Rivendica e conferma alla nostra Milano la dignità di capitale calcistica d’Europa. Vince la Coppa dei campioni e realizza l’impresa – ancor oggi unica nella storia del nostro calcio – di rimanere in lizza per il titolo nazionale. L’epinicio è frettoloso, ma schietto. Lo dedichiamo di tutto cuore alla Beneamata dei milanesi. Ha riportato al Prater un perentorio successo. Ha eslatato sotto gli occhi di un migliaio di inviati da tutto il mondo il modulo tradizionale del nostro calcio. Il vecchio e arrembato Real Madrid è stato dapprima contenuto magistralmente e poi quasi umiliato, secondo i canoni della parata e della risposta in contropiede.

L’epinicio per l’Inter non comporta necessariamente un epicedio per il Real. Questa famosa compagine aveva umiliato il Milan a Madrid e alcuni critici frettolosi avevano comodamente criticato il modulo anziché il Milan. In effetti l’Inter ha impostato la stessa partita sotto l’aspetto tattico, ma con bel altro piglio. Tempo, stile ed energia hanno esibito i difensori dell’Inter così da incantare quei raffinati intenditori di calcio che sono gli austriaci. I diabolici giocolieri del Real non hanno mai avuto requie. Capitan Picchi è stato un battitore superbo, un regista difensivo quale non esiste oggi in Europa…

…Ecco qua, cara vecchia Inter, Beneamata dai milanesi, mentre nel celebre Prater di Vienna si celebra il tuo trionfo, noi stentiamo a cavare dall’ormai annoso mestiere il minimo indispensabile a esprimere la nostra gioia di sportivi. E’ questo il nostro destino, il tifo logora e sconvolge, dopo aver tanto esultato. L’amara chiusa è perfino umiliante per chi ben altre note avrebbe voluto battere sulla tastiera della portatile. Viva l’Inter, grido allora, e scendo anch’io come tanti pazzerielli a correre e a vociare intorno ai nostri ragazzi”.

 

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