Icardi certezza per il futuro: l’attacco nerazzurro riparte da lui

Lasciate stare le tante voci sul bad boy in stile Balotelli, toglietevi dalla testa le foto appariscenti con Wanda Nara, cancellate i tweet polemici: quello che resta è ancora un attaccante da prima pagina, ma solo per i numeri del suo campionato. Mauro Icardi, in una stagione inframmezzata da brusche fermate per guarire dalla pubalgia, ha raccolto comunque un bottino di 9 reti (potrebbe arrivare in doppia cifra col Chievo) nei 1369 minuti giocati: 1 gol ogni 152 minuti. Una statistica rassicurante per i dirigenti nerazzurri, che ora sanno che il numero 9 rappresenta una certezza da cui ripartire per il futuro.

Forse lo sapevano già l’estate scorsa, o almeno hanno avuto il coraggio di scommetterci, quando Icardi venne acquistato dall’Inter per più di 10 milioni dalla Sampdoria. D’altronde in un periodo di spending review come quello nerazzurro ogni spesa deve essere ben studiata e portare buoni frutti: sprecare soldi in questo momento può essere la rovina. Ora si può dire che quello su Icardi fu un buon investimento, perché il ragazzo ha dimostrato di poter fare bene con la maglia nerazzurra e ha alzato ulteriormente il prezzo del suo cartellino, promettendo all’Inter una plusvalenza nel remoto caso in cui decidesse di venderlo.

Thohir guarda al calciomercato anche da questo punto di vista, è un bene che sia così. Ma a Mazzarri e ai tifosi sarà piaciuto di più l’aspetto tecnico dell’affare Icardi. All’Inter, più o meno dall’addio di Pazzini, mancava una prima punta di peso, capace di giocare la palla in aria e di fare da riferimento in mezzo all’area. Palacio a tratti è stato costretto a ricoprire questo ruolo nelle ultime due stagioni, spendendo molte energie extra che ha pagato sul finire di campionato. Icardi, che tanto somiglia a Batistuta per movimenti e giocate, questo tipo di gioco ce l’ha nel sangue. Ora i nerazzurri possono alternare la velocità e i dribbling del Trenza con le stoccate di Maurito: un attacco a ritmo di tango che fa tremare le difese avversarie.

Le buone notizie della stagione che sta finendo sono davvero loro: Kovacic e Icardi. Da questi giocatori la dirigenza potrà e dovrà ripartire per costruire un’Inter al più presto di nuovo vincente. A quel punto in prima pagina ci finirebbe l’Inter, guidata dai suoi giovani talenti che ormai sono diventati certezze.

 

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