Hernanes: “Inter grande passo in avanti, sono qui per vincere. Amo fare la mezzala, ma…”

Tocca a Hernanes chiudere il giro di presentazioni ufficiali in casa Inter. Dopo Botta e D’Ambrosio, è arrivato il turno del centrocampista brasiliano, che risponderà alle domande della stampa durante la conferenza organizzata al Flagship Pirelli di Corso Venezia a Milano. Ecco le sue parole…

Quali sono le tue emozioni in questo momento della tua carriera?

Sono molto felice di far parte di questa società. Ho grandissime emozioni in questo momento. Vorrei che chi mi ha aiutato e supportato in questi anni di carriera potesse essere al mio fianco, non è così ma sono felice ugualmente.

Com’è avvenuta la tua scelta di venire all’Inter?

Appena ho saputo che l’Inter mi voleva, quando mi hanno contattato, mi sono sentito subito propenso ad accettare. Era un passo importante per la mia carriera, un’opportunità unica. Il loro interesse mi ha reso orgoglioso. Ho aspettato che tutte le parti fossero d’accordo, per me non c’era nessun dubbio: ero felice di essere voluto dall’Inter. E’ una squadra che conta molto nel calcio italiano e internazionale. Volevo solo che si chiudesse la trattativa.

Essere il primo colpo di Thohir è una responsabilità importante. Cosa ne pensi?

Sì è vero, ma io sono molto fiducioso, nei miei mezzi e in quelli della squadra. In questi giorni ho visto un gruppo compatto, con dei grandi talenti in rosa. Vedo anche un grande allenatore, come Mazzarri, col quale penso di poter migliorare ancora personalmente. La responsabilità c’è ma sono pronto a giocare il mio calcio nella miglior maniera possibile, sono felice e ho fiducia nel futuro. Ho tanta voglia di vincere, credo che anche i miei compagni e la società vogliano questo: le mie responsabilità sono condivise con tutti.

Sei un giocatore molto eclettico, qual’è il ruolo che preferisci?

Direi mezzala, sinistra o destra. Col Brasile faccio il mediano, uno dei due di centrocampo. Mi piace giocare come mezzala perché posso fare sia la fase difensiva sia arrivare vicino alla porta avversaria.

Hai parlato con Mazzarri? Sai già dove ti farà giocare?

Sì, gli ho spiegato in poche parole che il mio ruolo preferito è quello. Ma quando ho cominciato a giocare a calcio ero terzino sinistro, quindi posso fare davvero tutti i ruoli (ride, ndr). Mi adatto alle esigenze dell’allenatore insomma. Posso anche giocare più dietro se il mister vuole dare più qualità alla manovra in fase di impostazione.”

E’ vero che qualche anno fa eri stato già preso dall’Inter? 

E’ vero, quando ero in Brasile avevo firmato un pre-accordo per l’Inter ma poi non so perché non si fece più niente.

Sei pronto a trainare l’Inter anche in questo momento così difficile?

Sì, ringrazio tutto lo staff, i giocatori, l’allenatore che mi hanno accolto alla grande. Mi sono trovato benissimo da subito e non vedo l’ora di giocare. Per quanto riguarda il momento difficile, io credo che alla mia età ne ho viste già tante, so che spesso nel calcio vogliamo raggiungere i risultati subito ma ci vuole del tempo per migliorare una squadra. Ho fiducia in Dio, che mi guida nei momenti di difficoltà, ora mi sento pronto per l’esperienza.

Hai un pensiero per i tifosi della Lazio?

A Roma mi sono trovato molto bene, l’ho sempre detto. Mi è spiaciuto dire addio ai tifosi, ma ringrazio la società, i tifosi, tutti, perché quando sono stato lì mi hanno trattato molto bene. Hanno sempre avuto fiducia in me.

Quali problemi pensi abbia l’Inter ora?

Ho visto due cose positive: primo, c’è tanta qualità nel gruppo, ve l’ho detto prima, in allenamento ho visto tanto talento; secondo, il rispetto della Juve per l’Inter pur giocando in casa loro, quando la mia squadra aveva il pallone tutti andavano indietro.

Cosa pensi di poter migliorare nell’Inter?

Io ho tanta voglia di vincere, credo che adesso possiamo mettere a posto innanzitutto questo: i risultati. Con la mia determinazione spero di poter dare una mano alla squadra a vincere.

Cosa credi che manchi a questa Inter per arrivare al livello della Juventus?

Per me le qualità ci sono, lo ripeto, quella è la cosa più importante. In questo momento la società sta vivendo un periodo di transizione, il che forse sta influenzando i risultati. In generale è tutto un periodo di cambiamento, per cui le cose magari non stanno andando ancora bene. Ma per me non ci manca niente per lottare contro chiunque, sia in Italia che in Europa.

Che emozione avrai a giocare a San Siro con la maglia dell’Inter?

E’ uno stadio speciale, dove hanno giocato tantissimi campioni. Sicuramente giocarci con la maglia dell’Inter sarà una grandissima emozione, ma noi giocatori dobbiamo gestire questi momenti e pensare solo a giocare. Speriamo domenica vada bene.

Ti senti più responsabilità addosso come unico grande colpo del mercato di gennaio in Italia?

Sicuramente c’è responsabilità, ma sento anche tanta fiducia in questi giorni. Di me stesso sono già una persona molto responsabile, cercherò di fare quello che so fare: allenarmi, essere a disposizione, cercare di migliorare sempre. E’ questo che mi ha fatto crescere: il fatto di non credere mai di essere arrivato.

Hai visto molti giovani in questi giorni, quale ti è piaciuto di più?

Non posso dire quale, sarebbe un parere personale. Sicuramente li ho visti bene, mi hanno impressionato tutti, perché hanno tanta qualità.

Domanda ai dirigenti: c’è soddisfazione per avere preso finalmente un top player?

Hernanes è stato vicino all’Inter già tempo fa, come si è detto prima. Purtroppo poi l’affare non andò a buon fine. Chiudere la trattativa è stato molto faticoso, anche perché a Roma Hernanes era molto amato da tutti. Ora siamo soddisfatti di avere il giocatore. Non bisogna credere che l’Inter sia di colpo un club di basso livello, abbiamo vinto più di tutti negli ultimi dieci anni, non bisogna dimenticarlo. Ora si deve avere solo pazienza e lasciare tempo all’allenatore e alla dirigenza di costruire una squadra vincente. Vogliamo tutti il bene dell’Inter.” (Ausilio)

Quali sono le cose che ti piacciono di più della storia interista?

Prima di tutto il fatto che la squadra non sia mai retrocessa, segno della serietà della società e del lavoro di tutti. Poi che l’Inter non sia mai stata coinvolta nello scandalo calciopoli. Questo mi rende orgoglioso, perché io sono un giocatore pulito, un uomo che lavora sempre in modo rigoroso, per evitare ogni polemica.

Pensi che il passaggio all’Inter ti darà qualche chance maggiore per essere titolare al Mondiale?

Fin da piccolo ho vissuto sempre col pallone: dormivo col pallone, andavo a scuola col pallone, ma non sapevo che sarei arrivato fino qui. Un giorno sono entrato in una chiesa e ho pregato perché un giorno potessi giocare in un top club. Questo è un sogno che si realizza e sono felicissimo di essere qui, dopo tanti sacrifici. Non ho ancora parlato con Scolari, ma penso che questo arrivo all’Inter mi dia di più dal punto di visto della credibilità internazionale. Ho fatto un “gradone” in più.

Alla Lazio dicesti che avresti segnato subito nel derby, ti senti di fare questa promessa anche qui?

No, a Roma erano stati i tifosi a chiedermi di segnare, non l’avevo detto io. Adesso non voglio fare promesse, penso a lavorare per migliorare la squadra e me stesso.

Qual è il campione della storia dell’Inter a cui ti ispiri?

Sicuramente Ronaldo, uno dei più forti di sempre. Ma anche Recoba, perché mi piacciono i mancini, hanno una classe diversa. Mi ha fatto impressione anche lui.

 

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