Astinenza da Milito, dipendenza da Palacio: all’attacco dell’Inter manca una vera prima punta

30 gol in 13 partite e miglior attacco della Serie A. Queste cifre sottolineano senz’altro il buon lavoro svolto da Walter Mazzarri, che ha il merito di aver trasformato la rosa nerazzurra in una vera e propria cooperativa del gol. E’ curioso notare tuttavia come una buona parte delle reti realizzate non siano state messe a segno dagli attaccanti. Se da un lato dunque l’operato del tecnico toscano ha permesso un miglioramento corale del gioco, dall’altro ha nascosto un limite importante della rosa a sua disposizione, ossia la mancanza di una vera prima punta.

Finora, infatti, tutto il peso dell’attacco è gravato sulle spalle del solo Rodrigo Palacio, “adattato” per esigenze di squadra in quel ruolo. Ma, se da un lato è vero che il Trenza sta disputato un’altra grande stagione, dall’altro non ci si può aspettare che regga lo stesso ritmo per tutta la stagione, soprattutto in fase realizzativa. In questo senso i problemi della rosa nerazzurra sono emersi in maniera abbastanza vistosa anche nel match contro il Bologna: tantissime occasioni e un solo gol a dimostrazione della mancanza di un finalizzatore che concretizzasse la grande mole di gioco prodotta dalla squadra.

In tal senso l’assenza di Milito sta pesando come un macigno, anche perchè chi avrebbe dovuto sostituirlo non si è rivelato all’altezza mostrando tutte le lacune dell’ultimo calciomercato condotto dalla società. Le due giovani promesse acquistate in estate, Icardi e Belfodil, per diversi motivi non sono ancora riusciti a diventare protagonisti nello scacchiere nerazzurro: se l’ex blucerchiato è stato fermato da problemi di natura fisica e ha comunque dimostrato di poter far bene nelle pochissime occasioni in cui è sceso in campo, diverso è il discorso che riguarda il franco-algerino.

Il numero 7 ex Parma, infatti, non è riuscito a convincere Mazzarri e ha avuto pochissimo spazio per incidere: una sola presenza da titolare e zero gol, per un totale di 180 minuti giocati, a dimostrazione del fatto che il tecnico toscano non lo vede ancora pronto per un palcoscenico importante come quello nerazzurro.

Per questo motivo, sono in molti a chiedersi se non sarebbe stato più utile acquistare solo una delle due giovani promesse in questione e affidarsi a un attaccante più esperto da affidare a Palacio, anche per permettere alle nuove leve di crescere senza eccessive pressioni.

Con l’arrivo di Thohir la sensazione è che l’Inter si muoverà a gennaio per colmare questa lacuna. Con l’augurio che nel frattempo Palacio e compagni confermino quanto di buono fatto vedere finora, permettendo all’Inter di restare agganciata al treno che porta nell’Europa che conta.

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