Ricky Alvarez, numeri da Maravilla! E Mazzarri non può più rinunciare a lui

Arrivato all’Inter nell’estate del 2011, Ricardo Gabriel Alvarez ha vissuto un primo anno e mezzo in nerazzurro da vero e proprio oggetto misterioso. Anzi, l’argentino era diventato il capro espiatorio preferito del pubblico di San Siro, tanto da essere bersagliato di fischi al minimo errore. Scrollarsi di dosso l’etichetta di “bidone” sembrava impossibile ma, grazie alla situazione di emergenza vissuta nella seconda parte di stagione dall’Inter di Andrea Stramaccioni, il fantasista di Buenos Aires si è ritagliato uno spazio importante, mettendo a segno ben sette gol in due mesi, tra campionato ed Europa League.

Le buone prestazioni e l’arrivo sulla panchina di Walter Mazzarri – che lo ha sempre lodato, fin dai primi allenamenti – hanno spinto Branca e Ausilio a concedere al numero 11 nerazzurro un’altra possibilità, quella decisiva. L’ex Velez non si è lasciato sfuggire quest’ultima chance e ha iniziato la stagione 2013-14 strabiliando tutti con le sue prestazioni, rispolverando quelle qualità che avevano spinto l’Inter a portarlo in Italia e, soprattutto, mettendo in mostra una duttilità e uno spirito di sacrificio che sembravano non appartenergli.

La scoperta di queste caratteristiche ha permesso al nuovo mister di impiegarlo in diverse posizioni, inizialmente nel suo ruolo classico di trequartista e poi, con l’avanzamento di Guarin, nella posizione di mezz’ala sinistra. Un arretramento che ha portato grandi benefici a Ricky Maravilla che, avendo più metri di campo davanti a sè, ha potuto sfruttare al meglio le sue caratteristiche.

I quattro gol messi a segno in queste prime uscite stagionali, impreziosite da diversi assist decisivi per i propri compagni, rappresentano il dato che maggiormente certifica la crescita dell’estroso 25enne. A questi numeri vanno aggiunti anche quelli sottolineati da “Inter Stats & Facts” relativi alle 13 giornate di Serie A fin qui disputate: Ricky è il centrocampista del nostro campionato con il maggior numero di dribbling vincenti (51) e, con grande sorpresa, è anche quello che ha vinto più contrasti (105). Questo secondo elemento è la prova lampante che qualcosa in termini di grinta e di atteggiamento mentale è cambiato.

Un ruolo fondamentale in questa trasformazione va attribuito sicuramente al motivatore per eccellenza, quel Mazzarri che ha fatto della determinazione l’arma in più nella sua carriera da allenatore. Il cambiamento più importante, però, è avvenuto nella testa di Alvarez, diventato a tutti gli effetti un giocatore insostituibile nel centrocampo nerazzurro e pronto a prendersi, dopo due anni di attesa, gli applausi del “Meazza”.

 

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