In queste fasi del mercato, ci sono tante parole, spesso dette per alimentare più la fantasia della gente che per creare delle vere basi di trattative e altrettanti progetti; quello nerazzurro prevede l’urgente necessità di rafforzare il centrocampo, dove, tra un Kovacic da consacrare e un Guarìn in bilico, manca il terzo tassello fondamentale al gioco di Mazzarri.
Il giocatore in cima alla lista dei desideri si chiama Radja Nainggolan, ha 25 anni e gioca nel Cagliari, società reduce da una buona annata in termini di risultati, ma con mille problematiche societarie e di stadio; sul centrocampista belga, però, non è vigile e attenta solo l’Inter, vista la bontà delle prestazioni fornite da Radja durante i suoi anni in Sardegna.
Il testa a testa che si è creato tra Inter e Roma, con Napoli e Milan al momento decisamente più defilate, ricorda molto uno sprint ciclistico, ma in questa circostanza non si sa quanto possa essere lontano il traguardo; per una Roma che tenta “l’allungo”, offrendo 10 milioni più Stoian, c’è un’Inter che risponde prontamente e si riporta in scia.
E’ infatti recente la notizia di un incontro tra Branca e Cellino per verificare quanto siano distanti le parti e per ottenere più tempo per ragionare su possibili contropartite tecniche; dato per scontato che il nome più caldo è quello di Bardi, anche se l’Inter lo vorrebbe cedere solo in prestito, la vera novità può essere rappresentata da Olsen, mediano classe 1994.
Qualora la pedina giusta fosse proprio il baby danese, l’Inter potrebbe anche optare per la comproprietà al fine di ottenere un piccolo sconto sulla parte cash, la quale però non dovrebbe scostarsi troppo dai 10 milioni di euro. Non è da trascurare, infine, la volontà dello stesso Nainggolan, il quale ha più volte apprezzato Milano e la società del patron Moratti.
Ora si attedono evoluzioni quali un rilancio della Roma per riguadagnare la leadership di questo duello o il decisivo affondo interista per staccare i giallorossi e regalare a Mazzarri il centrocampista giusto da cui ripartire.