Cambiasso: “Non ho sentito Strama. Stagione molto negativa, ma i nostri tifosi…”

Inter-Lazio delusione CambiassoDurante la conferenza stampa di presentazione del prossimo ritiro estivo di Pinzolo (che si svolgerà dal 10 al 21 luglio), Esteban Cambiasso ha tracciato anche un bilancio della stagione che si è appena conclusa: “Non ci sono tante parole da dire. La stagione è stata molto negativa e non è stata all’altezza del nostro club. Adesso dobbiamo lasciarci tutto alle spalle e ricominciare. Dobbiamo riprendere al meglio, già dal ritiro di Pinzolo. Non dobbiamo ascoltare le voci, ma cercare di tornare a fare risultati. Sappiamo di poter contare sull’entusiasmo dei tifosi, che ci sono sempre stati, nelle gioie e nelle delusioni. Anche per questo, abbiamo un obbligo enorme nei loro confronti e dobbiamo cercare di ripagare il loro affetto sul campo. I tifosi sono puri, amano l’Inter al di là di allenatori e giocatori. La forza che ci danno e la passione con cui vivono i nostri colori non si può spiegare a parole”.

Sul possibile ennesimo cambio di allenatore, il Cuchu spiega: “A noi non è ancora stato detto niente. Non ho sentito Stramaccioni perchè in questo momento non sta bene ed è a Roma insieme alla sua famiglia. Se voglio mandargli un messaggio? Non sono il tipo che manda messaggi pubblici. Anche quando si sono fatti male Zanetti e Milito ho fatto tutto in privato. Sappiamo che i cambi di allenatore sono la conseguenza dei nostri risultati. Nel calcio funziona così e forse l’unica eccezione è rappresentata dal Manchester United, che ha dato sempre fiducia a Ferguson. Abbiamo sofferto tanto in questa stagione e subire uno schiaffo così non è mai bello, ma fa parte del calcio. Non esistono giocatori nella storia del calcio che abbiano solo vinto“. 

In chiusura, qualche domanda sulla preparazione in vista del prossimo campionato: “Quanto pesa il fatto di avere una rosa anagraficamente eterogenea? La differenza d’età c’è sempre stata. Quando le cose vanno bene se ne parla come di un fattore positivo, quando arrivano le sconfitte diventa tutto un problema. La preparazione non è fare due o tre giri di campo in più. Non esiste una soluzione unica per fare un ritiro perfetto ed evitare infortuni, altrimenti tutti adotterebbero quel metodo. Cosa cambierà senza competizioni europee? Sinceramente non lo so perchè da quando sono in Europa non mi era ancora capitato di vivere una situazione simile. Penso comunque che cambi di più a livello societario, nel comporre la rosa. Non credo che l’assenza di impegni europei vada a condizionare la preparazione“.

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