Profumo d’Europa nel “tango del Massimino”

Palacio Partizan-InterSe domenica a qualcuno venisse il dubbio di assistere a Catania-Inter, valevole per la 27^giornata di Serie A, oppure di essere spettatore di un River-Boca o un Velez-Arsenal de Sarandì, lo si potrebbe capire: oltre alle maglie e alla location, di italiano ci sarà ben poco nella sfida del Massimino, visto che queste due compagini rappresentano le due colonie argentine per eccellenza del calcio italiano.

Il colombiano Guarìn e il trio uruguaiano composto da Rolin, Gargano e Pereira faranno da contorno a una sfida tutta albiceleste, visto che le due squadre, nel loro organico, annoverano complesivamente la presenza di ben 19 argentini; il feeling con i nativi dello stato con capitale Buenos Aires è nel DNA nerazzurro da sempre, basti pensare al Mago Herrera, a Passarella e Ramòn Diaz alla fine degli anni ottanta, al Cholo Simeone, il quale sfiorò lo scudetto nella stagione ’97/’98.

Dalla stagione 2002/2003, la seconda con Cuper alla guida tecnica, il numero di argentini nella rosa nerazzurra è cresciuto esponenzilamente: in quella stagione arrivarono Almeyda, Crespo e Batistuta, poi negli anni anche Burdisso, Kily Gonzalez, Cruz, Solari e via via tanti altri, fino a creare un nucleo storico di cui fanno attualmente parte Milito, Zanetti, Samuel e Cambiasso.

Oltre a questo vero e proprio poker d’assi, l’attuale rosa dell’Inter comprende altri 4 argentini, vale a dire Palacio, Silvestre, Carrizo e Alvarez, a cui si può aggiungere anche Schelotto, nato a Buenos Aires, ma che ha giocato con la Nazionale Under-21 italiana.

La colonia argentina sorta ai piedi dell’Etna, invece, è sicuramente più recente e affonda le sue radici al momento del ritorno in Serie A dei rossoazzurri, vale a dire dalla stagione 2006/2007: in quell’annata in rosa erano presenti solo due argentini, ossia Izco (attuale capitano) e un certo Walter Adrian Garcia, che nella sua unica stagione in Sicilia non disputò nemmeno una partita e ritorno in patria l’anno seguente.

A distanza di sei anni, la rosa del Catania comprende ben 10 argentini, i quali stanno dando vita a una stagione fantastica: da Barrientos a Gomez, da Spolli a Bergessio, la coesione di un gruppo ben rodato ha permesso agli uomini di Maran di ripetere (e con tutta probabilità migliorare) l’ottimo campionato disputato l’anno scorso con Montella in panchina.

La maestria della societa entea non è solo quella di scoprire argentini pressochè sconosciuti e inserirli in un contesto a loro congeniale, ma è anche quella di sapersi rinnovare senza perdere qualità: la partenza di Martinez, stella della squadra nella stagione 2009/2010, alla volta di Torino, sponda Juve, avvenuta nell’estate post Mondiale in Sudafrica, sembrava poter essere un colpo difficilissimo da assimilare; invece, con grande abilità, gli uomini di mercato rossoazzurri lanciarono nel calcio che conta l’allora carneade Gomez, attaccante esterno che al momento fa gola a molte squadre italiane.

Le premesse per assistere a un match spettacolare e di alto livello tecnico ci sono tutte: per un giorno il prato del Massimino si trasformerà in una sorta di pista da ballo, dove i dribbling di Gomez e gli scatti di Palacio assumeranno i connotati dei movimenti del tango. Un tango che profuma d’Europa.

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