Ko tecnico

Montella StramaccioniEsistono partite che l’arbitro dovrebbere avere facoltà di sospendere per manifesta superiorità di una delle contendenti. Fiorentina-Inter è una di quelle partite. Sono bastati tre minuti per capire che quello del “Franchi” sarebbe stato un match senza storia. Tre minuti ed è chiaro che siamo di fronte all’ennesimo round assegnato all’avversario, il sesto degli ultimi sette combattuti. Tre minuti e l’Inter già sembra un pugile suonato che barcolla a centro ring. Pardon, a centrocampo.

L’angolo non aiuta. Stramaccioni è in difficoltà e sbaglia completamente la lettura del match. Compie un errore concettuale, ancor prima che tecnico: considera i toscani solo dei palleggiatori formidabili, trascurando il fatto che sono anche degli insospettabilmente validi mezzofondisti. Rinuncia al prezioso Gargano delle ultime gare per far posto a un lento Kuzmanovic, sopraffatto dai rapidi diretti dei viola, costringendo Kovacic a un faticoso ruolo in cui è incapace di tenere la guardia dinanzi agli attacchi avversari. La pressione alta e costante degli uomini di Montella costringe a decisioni affrettate Zanetti e Nagatomo, due che alla teoria preferiscono la pratica, mentre Cassano e Palacio, palesemente provati dal sovrautilizzo delle ultime settimane (niente in confronto a quello che li aspetta), non riescono mai a tenere palla alta, esiliati in fascia secondo la volontà del mister.

L’assenza di un sistema di costruzione di gioco, che non poteva essere imbastito con la rosa che Stramaccioni ha avuto a disposizione fino a due settimane fa, impedisce ai nerazzurri di rispondere al fulmineo uno-due di Ljajic e Jovetic. Quando l’arbitro decide inspiegabilmente di non punire il colpo a mano aperta del già ammonito Pizarro che dà il la al terzo gol viola, il match prende una piega definitiva.

C’è qualcosa di inquietante nelle due trasferte toscane, due durissimi ko dopo una serie di sfortunati match persi “ai punti”. Ma, come diceva uno che ne capisce, dentro un ring o fuori non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra.

Rialzati in piedi, Inter!

Giovanni Cassese

(Twitter: @vannicassese)

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