Era l’estate di tre anni fa quando Mario Balotelli diceva addio alla sponda nerazzurra di Milano per accasarsi al Manchester City. L’offerta dei Citizens, prontamente accettata dall’Inter, era di 22 milioni di euro: una plusvalenza di più di 20 milioni.
Ma non si trattava solo di una questione economica. SuperMario nella stagione appena finita (quella del triplete) aveva riempito i giornali e le conferenze stampa di Mourinho con le sue bravate: dalla maglia gettata a terra al termine della partita col Barça a San Siro alla puntata di “Striscia la Notizia” in cui indossava per finta la maglia del Milan. L’ambiente interista, tifosi compresi, mal sopportava i comportamenti poco professionali del giovane bomber e solo il suo immenso talento ha fatto sì che la società chiudesse un occhio davanti agli episodi più spiacevoli.
Il Manchester City doveva essere il momento della svolta. I presupposti c’erano tutti: una nuova squadra in cerca di un goleador, un allenatore-padre come Mancini che gli facesse da insegnante di calcio e di vita, la lontananza dall’Italia e dai “giornalisti spioni” che gli rendevano impossibile l’esistenza.
Oggi possiamo dire che questa svolta non c’è stata. SuperMario ha sì vinto più di un titolo con il City, tra cui la scorsa Premier, contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento di questi obiettivi, ma non ha mostrato miglioramenti significativi dal punto di vista della maturazione personale. Anzi: a Manchester Balotelli si è guadagnato il nomignolo di “Bad boy” e difficilmente passa una settimana senza che i famigerati tabloid gli risparmino un titolo in copertina.
La vera notizia però è che, a quanto dicono i giornali inglesi, Balotelli sembra aver spazientito definitivamente Mancini che si sarebbe deciso a sostituirlo con Falcao. L’ultima goccia, come si dice in questi casi, sarebbe stata la gita notturna di SuperMario in un locale di Manchester la notte prima della sfida col Tottenham, che Mario si è poi goduto dalla tribuna. Insomma, il rapporto col Mancio sembra essere davvero al capolinea.
Balotelli è dunque sul mercato, forse già da gennaio. Moratti, che non ha mai nascosto la voglia di riportare a Milano SuperMario al punto da chiedere al City una clausola che dà all’Inter il diritto di fare la prima offerta in caso di cessione, potrebbe davvero pensarci. Il costo del cartellino, tuttavia, sarebbe davvero alto per questi tempi di fair play finanziario e in contraddizione col la politica di austerity che la società ha attuato fin qui.
L’ipotetico ritorno in nerazzurro dell’attaccante ventiduenne sarebbe un colpo straordinario dal punto di vista tecnico: l’Inter potrebbe disporre di un parco attaccanti da sogno, con gente come Milito, Palacio, Balotelli e Cassano. Ma crea anche seri interrogativi: sarà possibile gestire uno spogliatoio dove convivrebbero Cassano e Balotelli? SuperMario riuscirà a trovare un modo per concentrarsi solo sul pallone e sottrarsi alle attenzioni dei media? Vale la pena di spendere tanto per un giocatore la cui scarsa professionalità genera spesso inutili tensioni nella squadra che lo accoglie?
Balotelli resta pur sempre un attaccante dal talento eccezionale ma la sua fragilità caratteriale finora ha pesantemente influenzato la sua continuità, impedendogli di diventare un campione a tutto tondo. Siamo proprio sicuri di volergli dare un’altra chance all’Inter?