Sneijder: “Avevo perso motivazione e non ero felice. Poi è arrivato Strama…”

 

“Oh Strama, bene bene. Wes mi ha detto che sei un fenomeno”. Non mentiva Antonio Cassano quando, poco prima del derby del 6 maggio, confessava al nuovo allenatore dell’Inter l’ammirazione dello spogliatoio nerazzurro nei suoi confronti; in particolare la stima di Wesley Sneijder, uno che, come dice FantAntonio, “non dà retta manco al padre e alla madre”.

Infastidito dalle “violenze tattiche” di Gasperini prima e Ranieri poi, il trequartista di Utrecht ha ritrovato entusiasmo e motivazioni grazie al lavoro di Stramaccioni. Un amore a prima vista, confermato dallo stesso giocatore che, in un’intervista rilasciata all’edizione olandese di Metro, ha parlato così della sua stagione:C’è stato un periodo quest’anno in cui ho avuto tanti infortuni muscolari e ho pensato fossero legati all’età. Ma la verità è che recuperavo troppo in fretta, sia per la mia voglia di tornare in campo, sia per la pressione. Ero consapevole che il club aveva bisogno di me e volevo dare una mano. Poi c’è stato anche il problema legato al fatto che abbiamo avuto cinque allenatori diversi, ognuno con un’impostazione diversa. Questo ha avuto conseguenze per la squadra ma anche per i singoli“.

Ho giocato ovunque quest’anno: attaccante, centrocampista, esterno e trequartista. C’è stato un momento in cui dovevo andare a prendere palla nella mia metà campo e portarla avanti. Questo influiva anche sulla mia motivazione, non ero felice. Ma poi fortunatamente è arrivato il nostro nuovo allenatore e ha capito questa situazione. Stramaccioni mi capisce. Tutte quelle situazioni ti tolgono energie e influiscono anche sui muscoli”.

In chiusura Sneijder parla anche dell’Europeo che sta per cominciare: “Due anni fa abbiamo perso il Mondiale contro la Nazionale più forte del mondo. Anche quest’anno c’è la Spagna ma ora abbiamo imparato a vincere. Gli Europei rispetto ai Mondiali sono più difficili, nel senso che hai meno tempo per recuperare. Io comunque sono più forma che mai e forse questo dipende anche dal fatto che quest’anno ho giocato meno rispetto al passato. Non ci basta più il secondo posto, vogliamo vincere!“.

 

Alessandro Suardelli

 

 

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